Dentosofia
DENTOSOFIA
di Marino Lusa
Pubblicato su "Medicina Naturale" n° 129 inverno 2014
La bocca è uno degli apparati più complessi del nostro organismo, ma è anche uno dei più antichi della filogenesi umana. E' molto facile e intuibile il rapporto che la bocca può avere con la vita stessa e la sua prosecuzione. Analogamente i denti sono il sistema osseo filogeneticamente più antico della storia dell'uomo e sono da sempre correlati simbolicamente con il concetto di “aggressività”.
Il termine aggressività deriva etimologicamente dal latino ad gredo, che vuole significare andare verso. Quindi non necessariamente una persona cosiddetta aggressiva è necessariamente violenta ed invasiva degli spazi altrui. E' possibile infatti scorgere a volte, nella concezione della parola, un carattere assolutamente positivo dell'essere aggressivi. Questo consiste nel saper afferrare le occasioni che la vita ci offre, nel saper mordere ogni qualsivoglia opportunità che ci sfiora e che vogliamo assolutamente cogliere.
L'andare verso le cose è comunque un atteggiamento positivo; significa saper “criticare”, cioè analizzare le intrinseche possibilità che incontreremo, vagliarle e scegliere soggettivamente con la migliore attenzione e sensibilità possibili. Pertanto, all'interno di una concezione simbolica, l'atto del masticare il cibo e di analizzarne al contempo le qualità organolettiche, di consistenza, di sapore in associazione a quelle olfattive, è per analogia la medesima critica che attuiamonell'ambito del mondo delle idee. Esiste quindi nell'analogico, una digestione mentale e psichica che analizza, attraverso la critica, la qualità di un'idea masticandone simbolicamente i contenuti, così come esiste una digestione prettamente materiale e fisica che critica il cibo attraverso la funzione masticatoria primaria. Chi non può masticare, con la propria dentatura imperfetta o ammalorata, non è più in grado di utilizzare l'atto della critica ad un livello energetico più elevato e sottile, cioè nello spazio psichico invisibile personale.
LA RELAZIONE PSICO-MORFOLOGICA
La relazione psico-morfologica dentaria è una delle sintesi dell'individuo in cui è possibile leggere la sua storia e la sua vita presente. Essa passa attraverso l'osservazione del dente, della sua forma, della sua posizione in bocca, della sua fisiologia e del suo stato energetico. Considerata come una fisiologia matafisica, viene automaticamente ricollegata all'ambito simbolico.
Si tratta di una griglia schematica della bocca che consente una prima definizione dei denti, quadrante per quadrante, riconsiderandoli poi individualmente all'interno di ciascuno dei quadranti, con definizione propria.
L'asse orizzontale separa l'osso mascellare superiore dal mascellare inferiore, come un confine fra il desiderio e l'universo concreto; l'asse perpendicolare invece, delimita a destra ciò che corrisponde all'emisfero cerebrale sinistro (la dimensione analitica, razionale, materiale, concreta) e a sinistra ciò che corrisponde all'emisfero cerebrale destro (la dimensione della sensibilità, del desiderio, dell'affettività, della percezione interiore).
Possiamo allora definire i quattro quadranti come segue: i quadranti superiori riguardano le aspirazioni e quelli inferiori l'attuazione concreta; i quadranti destri riguardano il futuro, il divenire e quelli sinistri il passato.
Quadrante superiore destro: aspiro a poter manifestare qualcosa di concreto nel mondo esterno.
Quadrante superiore sinistro: aspiro a esprimere un sentimento che è già dentro di me.
Quadrante inferiore destro: attuo nella dimensione concreta la mia aspirazione: è l'ambito in cui si incarnano le nostre aspirazioni.
Quadrante inferiore sinistro: traduco in manifestazione la mia sensibilità.
RUOLO FUNZIONALE, DINAMICO E SIMBOLICO DEI DENTI
Su ciascuna arcata dentaria, i denti sono disposti in due paia: quattro incisivi, quattro premolari e quattro molari, ma abbiamo un solo paio di canini e un solo paio di denti del giudizio.
Il fatto che i denti procedano per due o multipli di due ricalca il dualismo in cui viviamo; la dentizione si costituisce come un arco architettonico, dove la chiave di volta è rappresentata dai canini e i denti del giudizio fungono da base (i reni dell'arco), ovvero da pilastri.
I canini compaiono quando l'individuo diventa capace di dare la vita, mentre i denti del giudizio compaiono solo quando avrà integrato tutti i piani della sua stessa trasformazione. Proprio come per mezzo dello sguardo altrui impariamo a conoscerci e a reagire, i denti ci servono da specchio.
GLI INCISIVI
Gli incisivi centrali superiori raccontano le reazioni di un individuo rispetto al padre, alla madre, agli archetipi. Quando questi due valori sono ben integrati, l'individuo realizza la cosiddetta “coppia interiore”, ossia l'unione delle polarità femminile e maschile che porta con sé.
L'incisivo centrale superiore destro corrisponde infatti all'archetipo maschile. Si tratta della nozione del padre, dell'uomo, dell'autorità, di Dio, l'animus (nell'accezionejunghiana del termine, ovvero il lato maschile interiore, tanto nella donna quanto nell'uomo).
L'incisivo centrale superiore sinistro corrisponde invece all'archetipo femminile. Si tratta della madre, della donna, dell'anima junghiana (il lato femminile interiore che è presente tanto nell'uomo quanto nella donna.
Gli incisivi centrali inferiori rappresentano il posto occupato dai genitori, il posto che essi manifestano nella vita quotidiana.
L'incisivo centrale inferiore destro rappresenta il modo in cui l'archetipo femminile (la madre, l'anima) viene percepito e vissuto concretamente nella vita quotidiana.
L'incisivo centrale inferiore sinistro corrisponde invece al modo in cui l'archetipo maschile (il padre, l'animus) si manifesta nella quotidianità.
L'interpretazione astrologica associa per analogia agli incisivi centrali, il Sole e la Luna, simboli del padre e della madre insieme al pianeta Urano fonte dell'energia globale dell'individuo, l'energia che proviene dal cosmo, che provoca i cambiamenti e dischiude l'intuizione.
Gli incisivi laterali recepiscono l'energia degli incisivi centrali e le danno forma. La posizione che assumono in bocca traduce la dinamica dell'individuo e le sue reazioni rispetto agli archetipi.
Astrologicamente corrispondono a Saturno, il pianeta della limitazione, della condensazione, della mineralizzazione e della materializzazione. Saturno è il lato sinistro (femminile) di Urano che si incarna per mezzo dei quattro elementi.
L'incisivo laterale destro se sporge in avanti, vuol significare che l'individuo si proietta in avanti, si prende la sua libertà, sfugge al padre. Lo stesso processo, situato a sinistra, riguarderà la madre. Spesso tali soggetti sono diventati indipendenti interiormente, molto presto, anche senza aver lasciato necessariamente la casa paterna.
Quando gli incisivi laterali superiori coprono gli incisivi centrali, vuol dire che il figlio domina i genitori, oppure che i genitori sono evanescenti. Una carie sull'incisivo laterale sinistro può lasciar supporre, se si tratta di un uomo, la presenza di un problema affettivo e, se si tratta di una donna, una delusione sentimentale.
I CANINI
I canini compaiono contemporaneamente allo sviluppo dell'energia sessuale interiore ed esteriore e non a caso hanno forma fallica. Corrispondono alle grandi trasformazioni interiori e a tutte le mutazioni, per esempio alla crescita fisica, alla pubertà e alla menopausa/andropausa.
Il canino superiore destro rappresenta il modo in cui “voglio manifestarmi all'esterno, al mondo”.
Il canino superiore sinistro rappresenta invece il modo in cui viviamo i mutamenti interiormente.
Il canino inferiore destro è l'espressione di ciò che vogliamo fare esteriormente. In particolare è collegato alla crescita fisica. Quando duole e sta per spuntare, tutta la sua energia più significativa è presente, inespressa, ma possiamo dirigere e orientare questo potenziale verso uno scopo particolare.
Il canino inferiore sinistro rappresenta il modo in cui i cambiamenti interiori si inscrivono nell'ambiente esterno. Questo dente può trovarsi in rotazione interna, come se ruotasse su se stesso: questa posizione corrisponde a persone che vivono il loro cambiamento interiore in silenzio e, proprio come il dente, tergiversano per non entrare in conflitto diretto con l'ambiente familiare.
I canini sono denti importantissimi. Se estratti, soprattutto gli inferiori, si può constatare una notevole riduzione della vitalità.
Astrologicamente possono essere collegati al pianeta Plutone, che rappresenta il dono, l'arte di modellare tutte le nostre energie grezze creando in noi una fontana di vita capace di zampillare verso il mondo esterno.
I PREMOLARI
I premolari corrispondono all'Io, al luogo in cui si è inscritto il desiderio individuale. Potremmo tradurne il significato con “io voglio”. Quando si tolgono sistematicamente i premolari ai bambini per far posto agli altri denti negli interventi di ortodonzia, la forza del loro “ego” si riduce, ed essi si inscrivono più in un sistema collettivo che in quello individuale, ossia in un sistema in cui possono arrendersi più facilmente. Chinano il capo di fronte all'autorità, anche se non l'accettano.
Il primo premolare superiore destro, denota il modo in cui vogliamo manifestarci al mondo esterno.
Il primo premolare superiore sinistro rappresenta il desiderio collegato al nostro lato sensibile, affettivo, interiore.
Il primo premolare inferiore sinistro rappresenta il modo in cui una persona esprime la propria volontà nell'ambiente immediatamente circostante: è l'espressione della volontà nell'ambito affettivo.
Il primo premolare inferiore destro è la realizzazione della nostra progettualità, la capacità di darne cominciamento e di portarla a termine.
Il segno astrologico corrispondente ai primi premolari è il pianeta Marte che rappresenta il fuoco del desiderio e la vita che si muove.
Il secondo premolare superiore destro rappresenta ciò che vogliamo sviluppare esternamente, soprattutto il figlio che desideriamo avere oppure un progetto specifico che vogliamo realizzare. Le donne che hanno avuto un'interruzione volontaria di gravidanza o un aborto spontaneo, quelle che hanno problemi di sterilità, hanno una forte probabilità di ritrovarsi con questo dente devitalizzato o incapsulato.
Il secondo premolare superiore sinistro è un dente molto speciale perché collegato al karma: custodisce cioè le nostre predisposizioni naturali, considerate come un dono innato, sia latente che già in atto.
Il secondo premolare inferiore sinistro rappresenta concretamente le energie della madre nei nostri confronti. Se si inclina verso la lingua con buona probabilità ci troviamo di fronte a una madre soffocante ed esageratamente protettiva.
Il secondo premolare inferiore destro rappresenta l'organizzazione materiale dei progetti, soprattutto in ambito lavorativo. Cambiare orientamento o sviluppare una nuova attività professionale può dunque avere ripercussioni su questo dente.
Il segno corrispondente ai secondi premolari è il pianeta Venere, ossia il pianeta dell'amore creativo e rappresenta la vita che si incarna nel mondo fisico.
I MOLARI
I primi molari compaiono verso i sei-sette anni di vita, nel momento in cui il bambino comincia a prendere il posto che gli compete: “voglio questo, voglio quello”. Si può dire che questi denti corrispondano al desiderio di venire riconosciuti nel posto che vogliamo occupare.
Il primo molare superiore destro rappresenta il posto che vogliamo assumere e che desideriamo manifestare esteriormente.
Il primo molare superiore sinistro rappresenta invece il posto che vorremmo avere per poter esprimere la nostra sensibilità.
Il primo molare inferiore sinistro rappresenta il modo in cui vogliamo essere riconosciuti affettivamente. Spesso le prime carie compaiono su questo molare, perché quello è il momento dei primi drammi affettivi che il bambino conosce, giacché ha inizio il ciclo di integrazione del piano emotivo.
Il primo molare inferiore destro rappresenta la cosa più concreta del mondo: il lavoro. Quando si prova difficoltà nel concretizzare un progetto lavorativo importante, proprio questo dente presenterà una pletora di sintomi, perché anche questa è una forma di nascita (partorire il progetto). Questo molare è connesso con la morte e con la rinascita: ogni ristrutturazione è contemporaneamente la morte della struttura precedente e la nascita di quella nuova.
Astrologicamente il pianeta di riferimento è Giove, autorità giusta ed equa, riconosciuta ed accettata perché radicata nella saggezza.
I secondi molari compaiono verso i dodici anni e riflettono il rapporto dell'individuo con l'”altro”, ossia il suo modo di proiettarsi sull'altro e il riflesso che l'altro gli rimanda (la reazione dell'altro rispetto a me).
Il secondo molare superiore destro esprime gli eventi collegati ai rapporti dell'individuo con l'esterno, nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana.
Il secondo molare superiore sinistro rappresenta ancora il rapporto con l'altro, ma sul piano affettivo: rappresenta dunque la maggiore o minore armonia delle relazioni interiori con l'altro.
Il secondo molare inferiore destro traduce i rapporti in quanto tali, nei fatti e nei gesti. Si tratta ovviamente di rapporti intesi in senso materiale e litigiosi.
Il secondo molare inferiore sinistro rappresenta la risalita dell'uomo nella sua incarnazione terrestre nella quale diventa una perfetta espressione sui tre piani costitutivi del suo essere: fisico, affettivo e spirituale; diventa cioè un ponte fra Cielo e Terra.
Dal punto di vista astrologico vi è la corrispondenza con Mercurio (il messaggero del Divino) incaricato di trasmettere, comunicare, scambiare.
I DENTI DEL GIUDIZIO
Compaiono verso i ventuno anni, alla fine dell'ultimo ciclo di sette anni che corrisponde all'integrazione del piano spirituale. In questi denti si cristallizza l'energia dell'individuo collegata alla coscienza collettiva, alla coscienza universale ed essi sono legati all'atteggiamento dell'individuo rispetto al riunirsi con la propria parte mistica. Paragonato agli altri denti quelli del giudizio hanno un ulteriore significato: rappresentano infatti l'uomo nel mondo spirituale, oltre all'uomo che si evolve nel mondo in cui vive.
Se sono presenti solo sulla mascella superiore possiamo dire che la persona in questione ha una certa conoscenza dei piani invisibili, ma recalcitra a metterla in pratica nella quotidianità.
Se sono presenti soltanto sulla mascella inferiore, significa che l'individuo svolge concretamente un grosso lavoro trasformativo per integrarsi nel mondo.
I denti del giudizio si trovano nell'angolo della mandibola, all'intersezione del ramo ascendente e del ramo orizzontale. Contengono le energie del piano spirituale e del piano terreno che si ridistribuiscono nell'emi-arcata in cui si trovano.
Il dente del giudizio superiore destro corrisponde alla forza sviluppata per integrarci nel mondo fisico e spirituale.
Il dente del giudizio superiore sinistro può significare una paura interiore e profonda di essere respinti dal mondo fisico e spirituale in cui ci troviamo.
Il dente del giudizio inferiore destro riflette la forza che sviluppiamo per esprimere i nostri sentimenti nel nostro ambiente.
Il dente del giudizio inferiore sinistro corrisponde all'energia fisica sviluppata per inserirci nel mondo.
La comune tendenza ad estrarre sistematicamente i denti del giudizio è dunque una mutilazione dell'individuo rispetto al suo approccio all'universo, togliendogli la polarità che gli permette di entrare in unione con la propria coscienza universale.
In senso astrologico, il pianeta di riferimento è Saturno che dà forma all'energia cosmica.
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Le correlazioni presentate nel presente articolo sono state elaborate da Michèle Caffin ed esposte nel testo “Quello che i denti raccontano di te” (Ed. Amrita)
PER SAPERNE DI PIU'..
Si tratta di una disciplina sperimentale che si basa sulla puntuale constatazione di fenomeni la cui riproducibilità è stata verificata e confermata. E’ il risultato di ricerche e osservazioni cliniche portate avanti a partire dal 1984 da medici dentisti francesi, i dottori Rodrigue Mathieu e Michel Montaud, cui si è aggiunto successivamente il dottor Jean-François Ardouin.
Osservazioni che hanno evidenziato come l’equilibrio della bocca sia l’espressione dell’equilibrio dell’essere umano nella sua globalità e, in senso piu’ vasto, del suo ambiente affettivo, culturale, sociale...
E’ una terapia che fa riferimento a tecniche dentistiche funzionali. Essa permette di curare tutte le dismorfosi oro-dentali evitando quasi sempre l’estrazione di denti e si pone come obiettivo di ristabilire l’equilibrio della bocca per ritrovare l’equilibrio generale (problemi di postura e muscolari, mal di schiena, mal di testa, patologie ORL, asma, difficoltà di concentrazione, nervosità infantile, depressione....).
Essa permette al paziente di impegnarsi nel proprio trattamento.
Il nome “dentosophie” deriva dall’unione delle parole latina “dens”, il dente, e della parola greca “sophia”, saggezza. Letteralmente significa quindi “la saggezza dei denti”.
<<Questo trattamento, sebbene parta da presupposti completamente diversi, non vuole sostituire un trattamento ortodontico convenzionale basato sulla visione meccanicista della patologia orale e delle dismorfosi oro-facciali. Un trattamento con i presidi utilizzati nella dentosofia può essere complementare al trattamento ortodontico classico e antecedente ad esso nei pazienti più giovani o posposto a terapia convenzionale nei pazienti adulti>>.
dott. Federico Avesani
La dentosofia è una dinamica evolutiva risultato:
• dell'assimilazione delle conoscenze acquisite dai nostri predecessori, confrontate in modo sistematico alla nostra esperienza clinica
• della messa a punto di nuovi concetti dentistici clinici e tecnici per ottenere l’equilibrio della bocca
Principio fondamentale: a partire dalla nascita la bocca viene modellata fisicamente dalle funzioni vitali (respirazione, suzione-deglutizione, masticazione) che costituiscono il cuore della dinamica dentale.
LE NOSTRE COSTATAZIONI
• I disturbi delle funzioni vitali o la loro correzione hanno una ripercussione a tutti i livelli : fisico, organico, psichico, emozionale, comportamentale...
• Constatiamo in modo sistematico come la sollecitazione adeguata della bocca tramite azioni dentistiche ed esercizi appropriati (incentrati sulla rieducazione delle funzioni vitali) offra al paziente la capacità di creare le propria forma orale che riflette il suo equilibrio generale. Cio’ avviene indipendentemente dall’età o dalla situazione della bocca.
• Le osservazioni e le sperimentazioni compiute in piu’ diu vent’anni in diversi studi dentistici ci hanno portato ad adottare questo doppio postulato quale base di lavoro : « la psiche di una persona è tutta impressa nella sua bocca » e in modo reciproco « ogni trasformazione a livello orale ha ripercussioni sulla psiche ».
LOGICA DENTALE E SPIRITO DEL NOSTRO METODO
• La dentosofia è il risultato teorico del nostro metodo clinico che continua ad arricchirsi continuamente di precisazioni sulla logica dentale.
• Seguendo questa logica, tutti gli avvenimenti oro-dentali (naturali, accidentali, terapeutici...) hanno una ripercussione globale sul paziente, verso l’equilibrio o il disequilibrio.
• Nel caso del disequilibrio, si attivano automaticamente dei meccanismi di compensazione, a tutti i livelli, per ristabilire un equilibrio apparente. Cio’ genera degli sforzi (incoscienti) permanenti che scatenano i disturbi piu’ diversi : muscolari, articolari, ossei, organici, mentali, emozionali, comportamentali, ecc...
• Nell’ambito di questo metodo, tutte le azioni terapeutiche concorrono all’instaurarsi dell’equilibrio della bocca, che provoca la scomparsa delle compensazioni e favorisce l’armonia su tutti i livelli.
EQUILIBRIO DELLA BOCCA E MATURITA’ Una bocca equilibrata trasmette e riflette l’equilibrio globale del paziente. Una bocca disequilibrata presenta dei difetti di struttura e in modo generale, una mancanza di sviluppo nelle tre dimensioni (antero-posteriore, verticale, trasversale). Trattare l’aspetto globale e strutturale della bocca è fondamentale in quanto permette ad altri criteri di equilibrio orale di instaurarsi. Dato che lo sviluppo nelle tre dimensioni è interdipendente, la terapia si realizza a livello dei tre piani dello spazio secondo i nuovi concetti sviluppati nei nostri corsi di formazione. L’obiettivo è di permettere alla regione orale di raggiungere alla fine del trattamento lo sviluppo armonioso previsto dalla natura e la scomparsa delle tensioni muscolari sono uno degli indicatori del progresso della terapia. Correggere e completare lo sviluppo della bocca che si era interrotto al momento della crescita apporta informazioni e possibilità nuove a tutti i livelli dell’esistenza. Permette al paziente di recuperare una mancanza di maturità (fisica, emozionale, psicologica, comportamentale...). Si tratta di un processo pedagogico : attraverso di esso, il paziente puo’ giungere all’autonomia.
LA TERAPIA Si basa sul fatto che ogni essere umano possiede un potenziale di equilibrio che non perde mai in quanto la sua natura profonda è « Equilibrio ». L’espressione di questo equilibrio è spesso contrastata dalle autolimitazioni incoscienti (psichiche e fisiche) create dal paziente in risposta al suo vissuto. Il ruolo primario del dentista è di favorire lo sblocco - risoluzione- di queste limitazioni e guidare il paziente fino alla crescita completa della sua bocca (che permette il riposizionamento dei denti). Il medico possiede, dall’inizio del trattamento, una visione chiara dell’obiettivo da raggiungere grazie alle regole universali dell’equilibrio del sistema stomatognatico*. Per arrivarci, dispone di utensili materiali (apparecchi dentistici di rieducazione funzionale, protesi se necessaro...) e immateriali (attenzione, perseveranza, struttura, capacità di adattamento, spirito di prendere decisioni e coraggio di metterle in pratica...). L’utilizzo accurato di questi utensili nel rispetto del ritmo personale di ognuno permette al dentista di liberare le capacità (naturali) di autoguarigine del paziente. Esse sono tali che nessuno puo’ essere escluso del beneficio totale o parziale del metodo.
Chirurgo dentista Dr. Rodrigue Mathieu Chirurgo dentista Dr Michel Montaud Chirurgo dentista Dr Jean-François Ardouin
* Il sistema stomatognatico comprende i denti, i muscoli (incluse la lingua, le labbra e le guance) le ossa : mascella, mandibola, ATM.
Anche la medicina ufficiale già da tempo parla di malattie psicosomatiche, la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) ormai è da tutti riconosciuta e per gli addetti ai lavori la nuova medicina di Hamer e la metamedicina ci spiegano molto bene i rapporti tra malattia e vissuto della persona.
Alla luce di queste considerazioni anche le malattie del cavo orale e soprattutto le malocclusioni e il posizionamento dei denti assumono un aspetto completamente diverso. A conferma di ciò basti notare l’elevatissimo numero di recidive nel campo dell’ortodonzia: se al posizionamento corretto dei denti non corrisponde una risoluzione delle problematiche che hanno causato quella determinata posizione, la recidiva è una costante.
” La dentosofia è una terapia caratterizzata da un approccio umanista all’arte dentistica, che utilizza tecniche funzionali e pone in evidenza il legame tra l’equilibrio della bocca, l’equilibrio dell’essere umano e in modo più vasto quello del mondo “. Questa è la definizione ufficiale ma cerchiamo di vedere un po’ più nello specifico il suo significato. I concetti della dentosofia derivano fondamentalmente dall’antroposofia, corrente basata sugli insegnamenti di Rudolf Steiner, grande maestro di vita che sviluppò un metodo pedagogico oggi applicato nelle scuole Steineriane, diffuse in tutto il mondo.
Come il riflessologo plantare e l’iridologo riescono a vedere le problematiche di una persona, così anche la bocca può fungere da possibile decodifica soprattutto degli aspetti psicoaffettivi di un soggetto. Se è vera la teoria dei frattali tutto ciò appare logico.
La bocca è una mappa molto fine in quanto i denti sono costituiti da smalto e dentina, che sono i tessuti più mineralizzati che abbiamo e quindi hanno la memoria ancestrale in quanto minerali e anche perché sempre i denti sono l’unico tessuto mineralizzato come le ossa ad essere visibile all’esterno, è il luogo dove l’invisibile diventa visibile, dove l’inconscio diviene conscio. La bocca sin dalle prime fasi della vita è quell’organo che permette al bambino di trasformare in conscio gli oggetti che prima di essere portato alla bacca era sconosciuto, è il mezzo di esplorazione del mondo per il bambino e quindi possiede tutte le informazioni.
A questo punto la bocca può dirci tanto sulla persona che abbiamo davanti, è la nostra biografia.
Quindi, prima di tutto ci vuole un qualcosa che tolga il meccanismo di memoria che più di tutti ci ricorda chi siamo, l’occlusione.
L’occlusone, per la dentosofia rappresenta il presente, il qui e ora e tutte le volte che chiudiamo la bocca e portiamo i denti a contatto ci ricordiamo chi siamo. L’attivatore è il mezzo per cui rendiamo ciò possibile. Ma che cosa è un attivatore? L’attivatore è un “masticone” in silicone o caucciù che viene portata sopra le arcate dentali, in modo simile al paradenti dei pugili. È disponibile in varie misure e forme, che agiscono su diverse conformazioni della bocca, e vengono quindi scelte dal dentista a seconda della situazione attuale del paziente. L’attivatore viene poi personalizzato rendendolo assolutamente specifico per ogni persona. L’attivatore impedisce il contatto fra le due arcate, che si trovano così ad essere libere di posizionarsi nel modo più armonioso ed equilibrato per la persona ed quindi è possibile una rielaborazione del problema a livello inconscio. L’attivatore, quindi è il mezzo che rende possibile il cambiamento ma non è il cambiamento stesso. Il cambiamento è possibile solo quando la persona, guidata dal dentosofo, si assume la responsabilità di cambiare, grazie ad una presa di coscienza interiore e prende in mano la propria vita. Il paziente diventa allora il medico di se stesso e raggiunge quello che sta cercando, ovvero la libertà, intesa come il superamento dei propri traumi, delle proprie incongruenze. La bocca è quella parte del corpo che permette di visualizzare i propri blocchi e il fatto che con la dentosofia cominci a modificarsi vuol dire che sono stati risolti alcuni conflitti che erano sepolti nel profondo di noi stessi. Allora il passato sarà superato e solo l’istante presente ci guiderà nel cammino che resta da percorrere. Vivere l’istante presente deve divenire la modalità di funzionamento della vita quotidiana. È il primo passo verso la libertà, la libertà dal proprio passato, la liberta di essere se stessi. L’attivatore è dunque il braccio e il dentosofo è la mente della dentosofia. La dentosofia ti può prendere per mano e portarti verso quello che hai sempre desiderato.
«Le ipotesi scientifiche sono necessarie per l’avanzare del progresso, sono lo stimolo essenziale per la ricerca, che non è nient’altro che la verifica e la conferma delle ipotesi. » (Claude BERNARD) In questo ambito si profila la Dentosofia come percorso e come risultato di vent’anni di osservazioni.