letteratura amalgama 4

 

Horsted-bindslev P, Danscher GH, Hansen JC, "Assorbimento dentinale e polpale di mercurio da otturazioni d’amalgama rivestite e non rivestite in maialini", Eur. J. Oral Sci 1997, 105: 338-343 (BX17)

 

ABSTRACT

Lo scopo della presente indagine era di esaminare la dentina e la polpa in denti restaurati in amalgama in maialini considerando la presenza di mercurio, e di valutare se il rivestimento delle cavità restaurate con cemento vetroionomero modificato in resina aveva qualche effetto sulla penetrazione del mercurio. Cavità di classe I e V furono scavate in 49 denti posteriori e canini di quattro piccoli maiali. 35 cavità furono restaurate con amalgama e 14 con materiale composito. 26 delle cavità con amalgame furono rivestite con un cemento ionomero di vetro modificato a resina. Dopo periodi di osservazione di 17-28 mesi, i maialini furono uccisi e le mascelle furono sezionate. Dopo la decalcificazione, i denti furono trattati per essere esaminati al microscopio ottico o elettronico. Il mercurio fu visualizzato tramite autometallografia. Il mercurio fu rilevato in tutti i denti con amalgama, mentre i denti con i compositi erano privi di mercurio. Il mercurio poteva essere tracciato nei processi degli odontoblasti, nel corpo degli odontoblasti, e in rare occasioni nel tessuto nervoso della polpa delle otturazioni d’amalgama rivestite o non rivestite. Lo studio presente perciò dimostra il trasporto di mercurio attraverso i tubuli dentinali fino alla polpa, e che il rivestimento delle cavità con un cemento vetroionomero modificato in resina non previene la penetrazione di mercurio. 

 

 

 

 

Huggins HA, Levy TE, "Cambiamenti delle proteine nel fluido cerebrospinale in casi di sclerosi multipla dopo rimozione da amalgama dentale", Alternative Medicine Review, vol. 3, N.4, pp295-300, agosto 1998

 

ABSTRACT (Center for Progressive Medicine, Puerto Vallarta, Mexico)

Una correlazione tra sclerosi multipla (SM) e otturazioni dentali di amalgama è stata suggerita da alcuni autori, ma non è stata ancora provata. Questo studio documenta cambiamenti biochimici oggettivi a seguito della rimozione di queste otturazioni insieme ad altri materiali dentali, utilizzando un nuovo modello multidisciplinare di terapia. I drammatici cambiamenti nel photolabeling (marcatura fotografica) delle proteine del fluido cerebrospinale (FCS) a seguito di questi interventi dentistici suggerisce che il photolabeling di FCS può servire quale un oggettivo biomarker per monitorare casi di SM. La netta transizione che avviene dopo la rimozione dovrebbe incoraggiare a fare più ricerca per meglio definire questa possibile correlazione tra mercurio dentale e SM. Conclusioni: Questo studio preliminare dimostra che il presente protocollo di rimozione di amalgame dentali insieme con altri aspetti del nostro protocollo di trattamento clinico ha portato ad un rapido e consistente cambiamento delle caratteristiche photolabeling delle proteine FCS nei pazienti SM. Comunque, non può essere raggiunta una conclusione diretta e incontestabile riguardo l'eziologia della sclerosi multipla solamente in base a questi risultati. È stato documentato che il mercurio si accumula proprio in quelle aree del sistema nervoso dalle quali si originano i più drammatici sintomi clinici di sclerosi multipla. In particolare, nei neuroni motori si accumula più Hg che non nei neuroni sensori, ed i neuroni motori predominano sui motori sensori nei sintomi di SM. Sebbene c'è bisogno di fare più ricerca in questo campo, questi risultati suggeriscono che l'esposizione al mercurio dentale da amalgame, nonché da qualsiasi altra fonte di esposizione cronica a basse dosi di mercurio, debba essere presa in considerazione quale possibile fattore nella eziologia della SM in questi pazienti.

 

 

 

 

** Hultman P; Lindh U; Horstedbindslev P, "Attivazione del sistema immunitario e dei depositi del complesso immunitario sistemico in topi Brown Norway con restauri dentali d’amalgama", Journal of Dental Research; 77 (6) p1415-1425, giugno 1998 (CA19)

 

ABSTRACT

I restauri dentali in amalgama sono una significativa fonte di esposizione al mercurio nella popolazione umana, ma la loro potenzialità nel causare effetti nell’organismo è assai discussa. Abbiamo esaminato gli effetti sul sistema immunitario praticando a topi Brown Norway (BN) geneticamente sensibili al mercurio e a topi Lewis (LE) resistenti al mercurio restauri d’amalgama d’argento in 4 molari della mascella superiore, causando un carico al corpo simile a quello descritto nei portatori umani di amalgama. I topi BN con restauri d’amalgama, confrontati con i topi di controllo a cui erano stati praticati restauri compositi di resina svilupparono una rapida attivazione del sistema immunitario con un aumento massimo di 12 volte della concentrazione IgE del plasma dopo 3 settimane. I topi LE che avevano ricevuto restauri d’amalgama non mostrarono aumenti significativi dell’IgE del plasma. Dopo 12 settimane i topi BN con restauri d’amalgama mostrarono in modo significativo titoli accresciuti dei depositi del complesso immunitario nei glomeruli renali e nelle pareti dei vasi sanguigni degli organi interni. Questi topi mostrarono anche un significativo aumento da 6 a 130 volte nella concentrazione di mercurio nel tessuto nell’ordine di concentrazione rene > milza > lobo cerebro occipitale > cervelletto > fegato > timo e la concentrazione d’argento nel tessuto era aumentata da 3 a 11 volte. 

I topi BN in cui era stata impiantata l’amalgama mostrarono un significativo aumento nella concentrazione di rame nei reni e nella milza e nella concentrazione di selenio nei reni. Le conclusioni sono che le otturazioni dentali di amalgama rilasciano sostanziali quantità dei loro elementi, che si accumulano negli organi e che, nei topi sensibili geneticamente, danno origine all’attivazione del sistema immunitario e dei depositi IC sistemici. 

 

 

 

 

* Hultman P, Johansson U, Turley SJ, Lindh U, Enestrom S, Pollard KM, "Effetti immunologici avversi e autoimmunità indotti da amalgama e leghe dentali nei topi", FASEB Journal; 8 (14) p1183-1190, nov. 1994 (AZ43)

 

ABSTRACT

Le otturazioni d’amalgama sono la più importante fonte di esposizione al mercurio nella popolazione comune, ma la loro potenzialità nel causare conseguenze sulla salute dell’organismo è molto dibattuta. In questo studio le aberrazioni immunitarie indotte nei topi geneticamente sensibili al mercurio nati dall’unione di animali consanguinei sono state usate per provare se l’amalgama dentale possa interferire con il sistema immunitario e causare autoimmunità. Ai topi femmina SJL/N furono fissati nella cavità peritoneale 8- 100 mg di amalgama d’argento o lega d’argento per 10 settimane o 6 mesi. Iperimmunoglobulinemia cronica, autoanticorpi delle IgG del siero che bersagliavano la fibrillarina della proteina del nucleolo e i depositi del complesso immunitario sistemico si svilupparono in maniera tempo- e dose- dipendenti dopo l’impianto di amalgama o lega. Gli splenociti dei topi impiantati con amalgama o lega mostrarono un’aumentata espressione di molecole di classe II. La capacità funzionale delle cellule spleniche T e B fu simulata in maniera dose-dipendente: 10 settimane di dose bassa e sei mesi di dose alta di impianto d’amalgama aumentarono fortemente la proliferazione di cellule T e B mitogeno-indotte, mentre 10 settimane di impianto a dose alta fece diminuire la proliferazione. Non solo il mercurio ma anche l’argento si accumulò nella milza e nei reni dopo l’impianto d’amalgama. In conclusione, l’impianto d’amalgama dentale in ambiente fisiologico corporeo causa stimolazioni croniche del sistema immunitario con induzione di autoimmunità dell’organismo in topi geneticamente sensibili. Anche l’impianto di lega d’argento non contenente mercurio indusse autoimmunità, suggerendo che altri elementi, specialmente l’argento, hanno la potenzialità di indurre autoimmunità in vertebrati geneticamente suscettibili. L’accumulo di metalli pesanti, da amalgama dentale o altre fonti, può abbassare la soglia di un singolo metallo e provocare aberrazioni immunologiche. Ne deduciamo che, in appropriate condizioni di suscettibilità genetica e adeguato carico corporeo, l’esposizione a metalli pesanti causata da amalgama dentale può contribuire ad aberrazioni immunologiche, che potrebbero condurre ad evidente autoimmunità.

 

 

 

 

* Ingalls TH, "Epidemiologia, eziologia, e prevenzione della sclerosi multipla. Ipotesi e realtà”, Am J Forensic Med Pathol, marzo 1983; 4(1):55-61

 

ABSTRACT

La lenta, profonda infiltrazione di mercurio ionico dal canale della radice oppure otturazioni d’amalgama di Classe V inserite molti anni prima, ricorrenti carie e corrosione attorno i bordi delle otturazioni, e l’effetto ossidante della purulenta potrebbero condurre alla sclerosi multipla (SM) nella mezza età. Studi epidemiologici della SM rivelano uniformemente una incidenza maggiore di tale malattia neurologica al nord, perché deduttivamente potrebbero esserci meno carie e quindi meno otturazioni fatte a sud. Dati clinici ed epidemiologici suggeriscono anche che un secondo metallo pesante, il piombo, potrebbe funzionare quasi scambievolmente con il mercurio. Forse, casi di SM unilaterale derivano da otturazioni in amalgama di mercurio in denti ipsolaterali, mentre la malattia generalizzata potrebbe risultare dall’ingestione o inalazione di mercurio volatile o gas di scarico di additivi al piombo della benzina. La sfida della medicina legale e preventiva è di identificare, monitorare e risolvere le questioni inerenti i rischi dei metalli pesanti nascosti in una società ad alta tecnologia, in special modo quelli riguardanti piombo e mercurio. Si dovrebbero effettuare ulteriori studi clinico-epidemiologici e di scienza di base riguardo le analisi di metalli pesanti nel sangue, tessuti del sistema nervoso centrale, etc.

 

 

 

 

Ingalls TH, "Raggruppamento endemico della sclerosi multipla nel tempo e nello spazio, 1983- 1984. conferma di un’ipotesi”, Am J Forensic Med Pathol., marzo 1986; 7(1): 3-8

 

ABSTRACT

In diverse occasioni negli ultimi 50 anni sono stati osservati casi di aumentata incidenza di sclerosi multipla relativamente alla ripartizione spazio-temporale. Sono qui riesaminati gruppi selezionati in relazione a fonti sospette di avvelenamento da metalli pesanti (mercurio, piombo), come sfondo per le analisi dello scoppio del 1983/85 di 30-40 casi di sclerosi multipla a Key West in Florida. È presentata la prova che il raggruppamento tempo-spazio era il risultato di un inquinamento ambientale proveniente da una vicina discarica di detriti rocciosi. Il probabile meccanismo viene discusso.

 

 

 

 

Ionescu G, "Leghe dentali: analisi elettrochimiche e biologiche: rassegna”, Forsch Komplementärmed 1996, 3:72-77 

 

ABSTRACT

Si possono considerare molteplici fattori riguardo i potenziali rischi per la salute delle differenti leghe dentali e amalgame. Corrosione, trasformazione di fase e abrasione delle leghe impiantate come anche temperatura, valore del pH, placca microbica o composizione di saliva e cibo sono di solito responsabili del rilascio dei singoli componenti delle leghe dentali in sito. I processi che conducono ad effetti secondari locali o distali da metallo pesante nel corpo possono essere evitati con una corrosione appropriata, con prove di mobilitazione e biocompatibilità che includono pelle, sensibilizzazione linfatica e/o indagini citotossiche in vista della scelta appropriata del materiale.

 

 

 

 

** Isacsson G, Barregard L, Selden A, Bodin L, "L’impatto del bruxismo notturno sul carico di mercurio proveniente da amalgame dentali”, Eur J Oral Sci, giugno 1997; 105(3):251-7 (BT9)

 

ABSTRACT (Orofacial Pain Clinic, Orebro County Council, Sweden) goran.isacsson@pain.se.astra.com

Il mercurio (Hg) rilasciato dalle otturazioni dentali in amalgama aumenta mediante stimolazione meccanica. Lo scopo di questo studio era di indagare il possibile impatto del bruxismo notturno sull’esposizione al mercurio causata dalle amalgame dentali e di valutare l’effetto dell’uso di un’otturazione. 88 pazienti donne provenienti da una clinica del dolore orofacciale con una dentizione mascellare e mandibolare completa, una normale occlusione verticale frontale con guida a cuspide, e almeno quattro otturazioni occlusive in amalgama in contatto con gli antagonisti in posizione intercuspidale, furono esaminate con il Bruxcore (dispositivo per il monitoraggio del bruxismo) per misurare il livello di bruxismo notturno. Basandosi sul grado di abrasione registrato, i soggetti furono divisi in un gruppo definito come bruxisti (n= 29), in un altro gruppo definito come non-bruxisti (n=32), che servivano come controlli. L’esposizione al mercurio fu accertata dalla concentrazione di mercurio nel plasma e nelle urine, corretta per il contenuto di creatinina. In un modello regressivo con il bruxismo come unica variabile esplicativa, non fu trovato nessun effetto significativo del bruxismo, ma quando il numero delle otturazioni d’amalgama, l’uso di chewing-gum e altre variabili di base furono tenute in conto, ci fu un impatto limitato del bruxismo sul mercurio nel plasma. L’uso notturno di un apparecchio occlusivo non cambiò comunque in modo significativo i livelli di Hg. Questo studio indica che il logorio meccanico delle amalgame dovuto al bruxismo notturno può aumentare il carico di mercurio, ma l’importanza di questo effetto sembra essere minore di quello derivante dall’uso di chewing-gum.

 

 

 

 

* Johansson BI, Bergman B, "Corrosione di amalgama e titanio in contatto", J Dent Res 74:554 IADR Abstract 1232 (1995) 

 

ABSTRACT

È stata studiata la corrosione di amalgama convenzionale e di amalgama ricca in rame combinata a titanio fuso e torniato. Inoltre, è stato indagato l'effetto della levigazione con o senza irrigazione d'acqua dei campioni di titanio e dell'aggiunta di ioni fluoruri alla soluzione elettrolitica salina. Sono stati usati metodi elettrochimici standard per registrare i potenziali e le cariche trasferite tra l'amalgama e il titanio con cui era a contatto. L'amalgama ricca di rame, a contatto con titanio, si corrodeva meno della amalgama tradizionale. Non sono state rilevate differenze tra titanio fuso o torniato. La procedura di levigazione ha influenzato il comportamento elettrochimico del titanio. L'aumentare la concentrazione di fluoruro da 0 a 0.05 mol/L nella soluzione salina aumentava l'attività di corrosione del titanio in contatto con amalgama ricca di rame e la corrosione dell'amalgama in contatto con titanio. L'aggiunta di ioni fluoruri alla soluzione salina aumentava la corrosione del titanio o dell'amalgama quando era posta in contatto. Le procedure di levigazione del titanio influenzavano la sua attività elettrochimica.

 

 

 

 

** Johansson BI, Lagerlof F, "Correnti integrate tra amalgama e lega aurea in soluzioni saline e saliva naturale con diverse concentrazioni di cloruro", Scand. J. Dent Res. (1992), 100: 240-3 

 

ABSTRACT

L'effetto di diverse concentrazioni di cloruro di sodio sulle correnti integrate (trasferimento di carica) tra amalgama dentale e lega aurea è stato studiato in una cella bimetallica contenente saliva o soluzione salina. Le correnti integrate erano influenzate solo in modo marginale dall'aumento delle concentrazioni di cloruro relativamente all'amalgama ricca in rame, sia nella saliva che nella soluzione salina. Le correnti integrate, nell'esperimento che coinvolgeva l'amalgama convenzionale erano molte volte superiori di quelle di amalgama ricca di rame. Nelle soluzioni saline un massimo di trasferimento di carica fu trovato a 0.2 M di cloruro. Nella saliva un aumento del trasferimento di carica fu trovato con l'aumentare del contenuto di cloruro.

 

 

 

 

** Johansson E, Liliefors T, "Metalli pesanti negli apici delle radici di denti con otturazioni di amalgama", Department of Radiation Sciences, Division of Physical Biology, Box 535, 751 21 Uppsala, Sweden (AL2)

 

ABSTRACT

I metalli pesanti possono essere trasportati al dente umano da numerose fonti quali cibo, farmaci o amalgama dentale. Osservazioni precedenti degli autori sul mercurio in eritrociti e granulociti neutrofili hanno indicato il suo possibile rilascio dall'amalgama, ma con la tecnica usata (m-PIXE) non era stato possibile stabilire se la fonte del mercurio fosse l'amalgama o il cibo. In questo studio sono stati usati strumenti analitici sensibili quali ICP-MS con capacità multi-elementare. Negli apici delle radici di denti otturati con amalgama furono rilevate concentrazioni di Hg fino a 41.5 mcg /g. La concentrazione di Hg risulta inferiore a 1 mcg/g negli apici delle radici di denti non otturati. I risultati indicano che metalli sono rilasciati dall'amalgama, ma al momento informazioni relative alle implicazioni cliniche di ciò non può essere dedotta. Può essere importante essere consapevoli che non solo Hg ma anche Ag e Cd possono essere rilasciati ed i loro effetti dannosi possono dar luogo ad ulteriore tossicità e sintomi imprevisti. 

 

 

 

 

 

Jokstad A, Thoiassen Y, Bye E, Clenchaas J, Aaseth, "Amalgama dentale e mercurio", J. Pharmacology & Toxicology, 70 (4) 308-313 1992 

 

ABSTRACT

Le concentrazioni di mercurio nel sangue (HgB) e nelle urine (HgU) e nell'aria espirata (HgA) sono state misurate in 147 individui di una popolazione urbana norvegese usando spettroscopia di assorbimento atomico. Lo studio intendeva valutare l'esposizione al mercurio delle otturazioni dentali, correlando i dati alla presenza di mercurio. I valori medi sono stati: HgB 24.8 nmol/l, HgU 17.5 nmol/l e HgA 0.8 mu g/m3. HgU si correlava bene con HgA, e sia HgU che HgA si correlavano con il numero di otturazioni di amalgama e le superfici delle amalgame.

 

 

 

 

Kidd RF, "Risultati della rimozione di amalgama dentale e disintossicazione con DMPS e terapia neurale", Altern Ther Health Med, luglio 2000; 6(4):49-55

 

ABSTRACT

Sono stati esaminati 60 pazienti consecutivi che erano stati sottoposti a sostituzione delle otturazioni dentali di amalgama e ad un protocollo di supporto nutrizionale e disintossicazione da metalli pesanti usando DMPS e terapia neurale. Le ragioni per sottoporsi alla terapia risultarono essere numerose, dal desiderio del paziente di evitare potenziali problemi di salute nel futuro, al tentativo di trattare gravi malattie in corso. Sebbene prima del trattamento furono effettuate diagnosi mediche quando possibile, sono state considerate in questa trattazione solo le valutazioni dei pazienti sui loro sintomi più fastidiosi e la loro valutazione della risposta ottenuta dal trattamento. I disturbi più comuni erano problemi di memoria e/ o concentrazione; dolori muscolari o ai legamenti; ansia e insonnia; disturbi allo stomaco, intestino o cistifellea; depressione; ipersensibilità al cibo o chimiche; insensibilità e pizzichio; problemi agli occhi: questi i sintomi in ordine decrescente di frequenza. I sintomi più fastidiosi erano mal di testa e di schiena, affaticamento, e problemi di memoria e di concentrazione. Mal di testa e di schiena risposero di più al trattamento, ma tutti i sintomi comunque mostrarono un miglioramento in media. Il 78% riportò di essere soddisfatti o molto soddisfatti con i risultati del trattamento, il 9.5% riportò di essere insoddisfatti.

 

 

 

 

Kindl A, Zinecker S, “Amalgama: vapori di mercurio fino al cervello”, der Kassenarzt 4, 23, 1992

 

"I livelli di mercurio nella saliva di portatori di amalgama erano tra i 52 - 138 mcg/l. Dopo la masticazione, la concentrazione di mercurio nella saliva aumenta in media a 240 mcg/l".

 

 

 

 

Kingman A, Albertini T, Brown LJ, "Concentrazioni di mercurio nelle urine e sangue correlato con esposizione ad amalgama in un campione di popolazione militare USA", J Dent Res 1998 Mar; 77(3):461-71

 

ABSTRACT (Oral Health Promotion, National Institute of Dental Research, Bethesda, USA)

Minuscole quantità di vapori di mercurio sono rilasciate dall'amalgama dentale. Poiché è noto che i vapori di mercurio sono associati a reazioni avverse per la salute di persone esposte professionalmente, vengono sollevati dubbi relativi ai margini di sicurezza per esposizioni a vapori di mercurio nella popolazione. Il campione indagato era una popolazione militare adulta di 1127 uomini sani. La loro età media era di 52.8 anni, e la loro età variava da 40 a 78 anni. Le concentrazioni urinarie medie di mercurio organico e inorganico erano di 3.09 e 2.88 microg/L. Le concentrazioni medie di mercurio totale e inorganico nel sangue erano di 2.55 microg/L e 0.54 microg/L. Notevoli correlazioni furono rilevate tra l'esposizione ad amalgama e le concentrazioni di mercurio totale (r = 0.34, p < 0.001) e inorganico (r = 0.34, p < 0.001). Correlazioni ancora più forti furono trovate per i valori di mercurio espressa in funzione della creatinina (r = 0.43, p < 0.001). 

 

 

 

 

Klock B, Blomgren J, Ripa U, Andrup B, "Effekt av amalgamavlägsnande på patienter som misstänker att de lider eller har lidit av amalgamförgiftning", Tandläkartidn 81(23):1297-1302 (1989)

 

ABSTRACT 

Under nära tio år har begreppet "oral galvanism" debaterats i Sverige. Diskussionen har på senare tid koncentrerats till amalgamets kvicksilveravgivande och huruvida det kan vara hälsovådligt för speciellt känsliga individer. I föreliggande studie har 248 patienter, som undersökts eller behandlats av hänvisningstandläkare, tillfrågats om hälsoläget 6-36 månader efter undersökningstillfället. De har också fått redogöra för vilken behandling de fått för sina problem. Resultaten visar att den vanligaste vårdformen är totalt amalagamavlägsnande. Effekten av denna terapi var förbluffande god oavsett symtombild. Författarna spekulerar över om det rör sig om hävd verklig kvicksilverförgiftning eller om en placeboeffekt. Docent Björn Klock är hänvisningstandläkare, Johan Blomgren är sjukhustandläkare, tandläkare Ulf Ripa är klinikchef, Bengt Andrup är övertandläkare i protetik ochklinikchef, samtliga vid folktandvården i Bohuslandstinget.

 

 

 

 

Knappwost A, Gura E, Fuhrmann D, Enginalev A, “Rilascio di vapori di mercurio da amalgama nella cavità orale”, Zahnarztl Welt/Reform 1985, 94: 131-138 

 

ABSTRACT

Una otturazione di amalgama di 1 anno con superficie di 0.5 cm2 rilasciava 3.3 microgrammi di mercurio per 1.0 m3 aria, cioè una quantità di 40 microgrammi di mercurio in un volume giornaliero di 12 m3. Ciò corrisponde ad una perdita giornaliera di 80 microgrammi di mercurio per 1.0 cm2 di superficie di amalgama dentale. Fu riscontrato che il rilascio di mercurio è 10 volte superiore quando l'amalgama è in contatto con oro.

 

 

 

 

Kohdera P, Osaka University, "Verbali" dell' International Congress of Allergology and Clinical Immunology, EAACI, Stockholm, June 1994 & Heavy Metal Bulletin, vol.1, issue 2, October 1994

 

ABSTRACT

Il test LST degli antigeni specifici è stato effettuato su pazienti con eczema atopico, usando cellule T del sangue periferico. L'87% mostrò una reazione LST positiva a Hg, l'87% al Ni, il 38% a Au e il 40% al Pd. Abbiamo rimosso i metalli odontoiatrici positivi all'LST dalla cavità orale dei pazienti. Il miglioramento dei sintomi fu ottenuto nell' 82% (160/196) dei pazienti entro 1- 10 mesi. 

 

 

 

 

Kozono Y, Moore BK, Philips RW, Swartz ML, "Dissoluzione di amalgama in soluzione salina", J Biomed Materials Res 16:767-774 (1982) 

 

ABSTRACT

Questo esperimento è stato ideato per indagare la corrosione in vitro di alcune amalgame dentali moderne in soluzione salina per un periodo di 6 mesi misurando l'evolversi dei prodotti di corrosione solubili. In base al cambiamento della conduttività elettrica della soluzione, la velocità di dissoluzione sembrò diminuire gradualmente nei primi tre o quattro mesi. Quindi fu osservato un rapido aumento, che indicava un riattivato processo di corrosione. Più ampie dissoluzioni di rame e mercurio furono osservate in questi stadi avanzati, specialmente per le leghe ricche di rame. Zinco e indio, se presenti, erano preferenzialmente rilasciati agli stadi iniziali. Argento e stagno non sono stati rilevati. Esistono prove che la corrosione di stagno porta a depositi insolubili di prodotti di corrosione.

 

 

 

 

* Kraub P, Maier KH, Roller HD, Weiss HD, Deyhle M, "Epidemiologia del contenuto di mercurio nella saliva", Heavy Metal Bull, vol.3, n.1, aprile '96, University of Tubingen, Institut fur Organische Chemie, 1994 (LO3)

 

ABSTRACT (Studio Univ. Tubingen, parte I):

20.000 individui sono stati registrati in uno studio epidemiologico per determinare la concentrazione del mercurio totale nella saliva. Una relazione statistica è stata trovata tra la concentrazione di mercurio nella saliva pre-masticazione, tra la saliva dopo la masticazione ed il numero di otturazioni di amalgama. Il numero medio di otturazioni di amalgama era 9 e la concentrazione media di mercurio 11.6 mcg/l nella saliva pre-masticazione e 29.3 mcg/l nella saliva dopo la masticazione, che è considerevolmente maggiore di quella riportata nelle precedenti pubblicazioni. L'estrapolazione dell'assunzione di mercurio totale per settimana ha mostrato che il valore settimanalmente tollerabile suggerito dall'OMS è superato in almeno il 30% degli individui. 

 

 

 

 

* Kraub P, Deyhle M, Maier KH, Roller HD, "Tubingen study, part II", Heavy Metal Bull, vol.3, issue 1, April 1996 (LO4)

 

ABSTRACT (Studio Univ. Tubingen, parte II):

È stata esaminata la correlazione tra i livelli di mercurio nella saliva e uno specifico spettro di sintomi. Sono stati considerati solo sintomi che sono caratteristici dell'esposizione cronica sub-acuta da mercurio. È stata trovata una significativa correlazione tra la concentrazione misurata di mercurio ed i seguenti sintomi : 1. relativi alla cavità orale: gengiva sanguinante, gusto metallico, lingua che brucia. 2. relativi al sistema nervoso centrale: problemi di concentrazione, problemi di memoria, disturbi del sonno, mancanza di iniziativa, nervosismo.

 

 

 

 

* Langworth S, Elinder C, Akesson A, "Esposizione a mercurio da otturazioni dentali: 1- Concentrazioni di mercurio nel sangue e urine", Swed Dent J., 12, 69-70 (1988) (CD11)

 

ABSTRACT

Recenti studi mostrano che vapori di mercurio sono rilasciati da otturazioni dentali di amalgama, specialmente durante la masticazione. Inoltre le concentrazioni post-morte del mercurio nel cervello e reni umani sono state correlate al numero di otturazioni di amalgama. Comunque, ci risulta che ci siano solo pochi studi sulla possibile relazione tra il numero di otturazioni dentali di amalgama e le concentrazioni di mercurio in indicatori biologici facilmente accessibili dell'esposizione al mercurio quali sangue e urine. Abbiamo esaminato 76 lavoratori industriali non esposti e 89 lavoratori da fabbrica di cloroalcali, esposti al mercurio inorganico. Il numero di superfici di amalgama per ciascuna persona fu registrato da un dentista. I campioni di sangue e di urine sono stati analizzati relativamente al mercurio usando uno spettrofotometro di assorbimento atomico. La concentrazione media di mercurio nel sangue e urine era da 4 a 10 volte superiore nel gruppo esposto professionalmente rispetto al gruppo di controllo. Nel gruppo di controllo c'era una relazione significativa tra la concentrazione urinaria di mercurio ed il numero di estensioni di amalgama. Questa significativa relazione supporta i precedenti risultati ed indica che una parte del mercurio rilasciato dall'amalgama dentale è successivamente assorbita. 

 

 

 

 

* Langworth S, Strömberg R, "Un caso di elevata esposizione al mercurio da amalgama dentale", European Journal of Oral Sciences, giugno 1996; 104(3):320-321 (BJ23)

 

ABSTRACT

Questa relazione descrive una paziente che soffriva di numerosi disturbi, da lei stessa attribuiti alle otturazioni in amalgama. L'analisi del mercurio nel plasma e nelle urine mostrava concentrazioni inaspettatamente elevate, 63 e 223 nmol/l, rispettivamente. A seguito della rimozione delle otturazioni in amalgama, l'escrezione urinaria del mercurio si normalizzò gradualmente, ed i suoi sintomi diminuirono. La guarigione durò a lungo termine, cosa che sarebbe stata improbabile se fosse stato un effetto placebo. 

 

 

 

 

** Liang L, Brooks RJ, "Reazioni al mercurio nella bocca umana con amalgama dentale", Water, Air and Soil Pollution, 80: 103-107, 1995

 

ABSTRACT

Le otturazioni in amalgama nella cavità orale sono soggette ad un complesso ambiente chimico/ biologico: aria, ossidanti, riducenti, acidità, alcalinità, reazioni a enzimi e batteri avvengono nelle quali Hg è rilasciato dall'amalgama. Le domande chiave relative alla valutazione del rischio di Hg da amalgama sono quali specie sono formate da Hg0 nella cavità orale e in che quantità. Sono stati analizzati i campioni di saliva da individui con otturazioni di amalgama e soggetti di controllo senza amalgama. Hg2+ e MeHg furono trovati in tutti i campioni sistemici, sia da pazienti con amalgama che controlli, mentre Hg0 fu trovato solo in campioni da soggetti con amalgama. Nel gruppo con amalgama le concentrazioni di Hg2+ trovate prima la pulizia della bocca erano da 10 a 40 volte più elevate di quelle trovate dopo la pulizia, cosa che suggerisce che ha luogo la reazione di ossidazione di Hg0 a Hg2+. Per MeHg, un andamento simile ma meno pronunciato fu riscontrato, cosa che supporta l'ipotesi della metilazione nella bocca.

 

 

 

 

* Lichtenberg H, "Eliminazione dei sintomi con la rimozione dell'amalgama dentale da pazienti avvelenati dal mercurio, studio con controllo", J Orthomol Med 8 1993, 145-148 (AS66)

 

ABSTRACT

120 pazienti che soffrivano di numerosi sintomi che sono classicamente associati con l'intossicazione cronica da mercurio fecero rimuovere tutte le loro otturazioni in amalgama sostituendole con plastica. Tutti i pazienti completarono un questionario relativamente alla progressione dei sintomi un anno dopo il completamento della rimozione di amalgama. I risultati suggeriscono una correlazione tra numerosi disturbi alla salute e le otturazioni di mercurio in amalgama. La rimozione delle otturazioni in amalgama portava ad un significativo miglioramento di questi sintomi. Questi stessi sintomi, che sono migliorati o eliminati nei pazienti che rimuovono l'amalgama, sono presenti ma non diagnosticati nella popolazione.

 

 

 

 

* Lichtenberg H, "Vapore di mercurio nella cavità orale in relazione al numero di estensioni di amalgama ed i classici sintomi di intossicazione cronica da mercurio", J Orthomol Med (1996), v11, n.2, 87-94 (BJ46)

 

ABSTRACT

Questo studio mostra che individui con otturazioni dentali di amalgama che mostrano sintomi tipici dell'avvelenamento cronico al mercurio, tutti hanno concentrazioni di vapori di mercurio nella loro cavità orale molto più elevate dei livelli accettabili ed in media più elevati dei massimi livelli permessi in ambiente di lavoro. I risultati indicano che quei pazienti con solo otturazioni in amalgama, con elevate concentrazioni di vapori di mercurio nella cavità orale e che hanno anche numerose estensioni di amalgama, mostrano in media più sintomi di quelli con concentrazioni di vapori di mercurio minori e con minor numero di estensioni di amalgama. I risultati indicano che la presenza dei sintomi non è solamente dipendente dalla entità della dose di mercurio.

 

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