letteratura amalgama 5
Lichtenberg H, "Sintomi prima e dopo la corretta rimozione di amalgama in relazione alla reazione della globulina del sangue ai metalli", Journal of Orthomolecular Medicine Vol 11 No.4. pp. 195-203 1996
ABSTRACT
I risultati di questo studio indicano che la corretta rimozione di amalgama e, in alcuni casi la rimozione di tutti gli altri metalli, e la sostituzione con compositi biocompatibili, può eliminare o ridurre l'80% dei sintomi classici di avvelenamento cronico da mercurio. Questi risultati mostrano inoltre che l'entità della reazione individuale della globulina del sangue a numerosi metalli usati in odontoiatria, specialmente i cinque metalli presenti nell'amalgama, ha importanti implicazioni per la guarigione.
** Liebert CA; Wireman J; Smith T; Summers AO, "L'impatto del mercurio rilasciato dalle otturazioni dentali di amalgama sulle resistenze agli antibiotici nelle flore batteriche e orali di primati", Met Ions Biol Syst 1997; 34:441-60 (CD47)
ABSTRACT
Nostri recenti studi di laboratorio hanno mostrato che l'inserimento di otturazioni di amalgama in scimmie porta alla rapida proliferazione di batteri intestinali e orali resistenti a mercurio e antibiotici. Recentemente abbiamo stabilito che la base molecolare di questo fenomeno nei batteri gram-negativi è una vicinanza a livello di geni della locazione della resistenza a Hg e di quella agli antibiotici nei plasmidi e negli elementi commutabili. Ora che sono disponibili studi che mostrano grandi quantità di mercurio derivate da amalgama nelle feci, il fatto che batteri mercurio resistenti vengano rilevati nella flora intestinale umana non è un fatto più sorprendente degli avvelenamenti nelle miniere di mercurio. La possibilità che l'aumento in resistenza batterica provocata da amalgama possa verificarsi negli esseri umani è suggerita da dati epidemiologici che mostrano una forte correlazione tra resistenza a Hg e resistenza multipla ad antibiotici nella flora fecale umana, persino in coloro che non hanno recentemente usato antibiotici. Tale arricchimento di resistenza antibiotica nella normale flora in risposta a pressione selettiva del mercurio rilasciato dall'amalgama dentale costituisce una novità ed un fattore di rischio precedentemente ignoto in vista del diffuso utilizzo delle otturazioni dentali di amalgama.
Lindqvist B, Mörnstad H, "Effetti della rimozione di otturazioni di amalgama da pazienti con malattie relative al sistema immunitario", Medical Science Research, maggio 1996; 24(5):355-356 (BH34)
ABSTRACT
53 pazienti con disturbi che essi attribuivano alle otturazioni di amalgama e con test patologici che indicavano anomalie del sistema immunitario, sono stati seguiti per un periodo di 1- 3 anni dopo la rimozione di tutte, o di parte, o di nessuna, delle loro otturazioni di amalgama. Nel gruppo di 34 individui che ebbero tutte le loro otturazioni di amalgama rimosse, ci fu una significativa diminuzione dei livelli di anticorpi, ma solo due ebbero questi valori completamente sani dopo 1-3 anni. Un significativo miglioramento nei sintomi soggettivi avvenne in 20 (il 59%) dei casi. Nel gruppo di pazienti che avevano ancora le otturazioni di amalgama, non ci furono significativi cambiamenti dei livelli di anticorpi. Sembra perciò che il rilascio di mercurio dalle otturazioni di amalgama possa iniziare o supportare un disturbo immunologico in atto. Comunque, questo gruppo di studio era alquanto eterogeneo, ed aveva ricevuto vari trattamenti farmacologici. Ulteriori studi sono quindi necessari per confermare o refutare, i risultati.
Lindvall A, Lindh U, Danersund A, "Profilo dei metalli per 25 pazienti con malattie a lungo termine". presentato a: Eurotox 93 Congress & Lindh, U. Nucl Instr and Meth B30:404. (1988) & Hallgren, R; Feltelius, N; Lindh, U.J. Rheumatol. 15:308 (1988)
ABSTRACT
Scopo di questo studio è stato di valutare se la rimozione di amalgama dentale con supporto medico migliora lo stato di salute di pazienti con malattia a lungo termine. Nello studio sono stati inclusi 25 pazienti con tutti i tipi di diagnosi ricevute dai loro dottori. Metodi: fu usata microscopia nucleare per analizzare cellule del sangue isolate 3 settimane dopo che la terapia con vitamine si era conclusa. Risultati e discussione: l'anamnesi rivelò che 16 su 25 avevano avuto allergie da contatto da metalli e/ o intolleranza a cosmetici. I criteri per diagnosticare sindrome di stanchezza cronica erano riscontrati in 12 su 25. Notevoli deviazioni dai nomali valori sono state notate per il magnesio, calcio e zinco, con elevate concentrazioni di calcio e deficienze di zinco. Il magnesio negli eritrociti era spesso ridotto, in contrasto con il magnesio nei granulociti che era spesso elevato. Inoltre, il manganese nei granulociti era sempre elevato. In entrambi i tipi di cellule c'erano cospicue concentrazioni di stronzio, un elemento mai trovato nel gruppo di controllo. Abbiamo inoltre esaminato il mercurio cellulare. Livelli che superavano il limite di rilevazione (0.5 mcg/g a secco) furono trovati in 14 pazienti su 25, nel 5-16% degli eritrociti esaminati. Per il gruppo di granulociti studiati, 20 pazienti su 25 mostrarono livelli di mercurio rilevabili nel 10-30% delle cellule. Conclusioni: tutti i pazienti hanno un profilo elementare che suggerisce che il carico di metalli pesanti può influenzare il loro stato di salute. I profili elementari nel gruppo di pazienti mostra somiglianze con quelli nelle patologie infiammatorie del tessuto connettivo.
* Lorscheider FL, Vimy MJ, "Esposizione a mercurio da otturazioni dentali di amalgama", The Lancet, 337 1991 1103 (AJ1)
ABSTRACT
Non è l'eliminazione di Hg elementare dal corpo che spiega la sua breve emivita nel sangue, ma l'assorbimento del mercurio elementare dal sangue ad altri tessuti. Questo è confermato dai nostri risultati su animali che i livelli di mercurio nel sangue rimane bassi, alla stesso tempo o livelli di Hg dei tessuti diventano molto elevati. Questo suggerisce che Hg nel sangue è un indice diagnostico inadeguato per l'esposizione cronica a basse dosi di vapori di mercurio da amalgame dentali.
* Lorscheider FL, Vimy MJ, Summers AO, Zwiers H, "La controversia delle amalgame dentali di mercurio: mercurio inorganico e CNS; connessione genetica del mercurio e resistenza antibiotica nei batteri intestinali", Toxicology, 31 marzo 1995; 97(1-3):19-22 (BD54)
ABSTRACT (Department of Medical Physiology, Faculty of Medicine, University of Calgary, Alberta, Canada)
È stato dimostrato che l'esposizione a vapori di mercurio (Hg) da amalgame dentali ecceda la somma delle esposizioni da tutte le altre fonti di esposizione. Perciò sono stati recentemente esaminati gli effetti dell'esposizione di Hg inorganico sulla funzione cellulare nel cervello e nei batteri intestinali. Nei topi abbiamo dimostrato che la ADP-ribosilazione della tubulina e della proteina actinica del cervello è marcatamente inibita, e che Hg ionico può alterare una reazione neurochimica coinvolta con il mantenere la struttura della membrana neuronale. Nelle scimmie noi mostriamo che Hg, specificatamente quello da amalgama, arricchirà la flora intestinale con specie batteriche Hg- resistenti che a loro volta divengono anche resistenti agli antibiotici.
* Lorscheider FL, Vimy MJ, Summers AO, "Esposizione a mercurio da otturazioni dentali di amalgama: nuovi riscontri mettono in discussione un tradizionale paradigma odontoiatrico", FASEB J., apr. 1995; 9(7):504-8 (BE1)
ABSTRACT (Department of Medical Physiology, Faculty of Medicine, University of Calgary, Canada)
Per più di 160 anni l'odontoiatria ha usato le otturazioni dentali di amalgama che contengono circa il 50% di mercurio, come il materiale di scelta per otturazioni dentali di amalgama. Durante l'ultima decade la ricerca medica ha dimostrato che questo Hg è continuamente rilasciato come vapore nell'aria nella bocca; quindi è inalato, assorbito nei tessuti corporei, ossidato a Hg ionico e finalmente legato in modo covalente alle proteine cellulari. Esperimenti con animali ed esseri umani dimostrano che l'assorbimento, la distribuzione nei tessuti, e l'escrezione di Hg da amalgama è significativa, e che l'amalgama dentale è la maggiore fonte di accumulo di Hg per gli esseri umani. Recenti studi sugli effetti patofisiologici del Hg da amalgama ha focalizzato sul sistema immunitario sul sistema renale, sui batteri orali e intestinali, sistema riproduttivo e sistema nervoso centrale. I risultati degli studi non supportano la nozione di innocuità dell'amalgama.
Lussi A, "Rilascio di mercurio dall'amalgama nella saliva: uno studio in-vitro", Schweiz Monatsschr Zahnmed, 103(6): 722-726, 1993
ABSTRACT (Klinik fur Zahnerhaltung, Praventiv- und Kinderzahnmedizin, Universitat Bern)
Scopo di questo studio è stato di indagare il rilascio di mercurio nel fluido salivare e di verificare se questo rilascio è correlato con velocità di flusso, capacità tampone o pH del fluido salivare. Il fluido salivare è stato raccolto da 18 persone (11 con otturazioni di amalgama, 7 senza) e le superfici delle otturazioni sono state misurate. Il mercurio perso nella saliva non stimolata era di 11.6 ng/min per i portatori di amalgama e 2.1 ng/min per coloro senza.
Lussi A, Schoenberg V, "Rilascio di mercurio da diverse amalgame in vitro", Schweiz Monatsschr Zahnmed 1991; 101(11):1405-8
ABSTRACT (Klinik fur Zahnerhaltung, Praventiv- und Kinderzahnmedizin, Universitat Bern)
È stato valutato il rilascio da 8 diverse amalgame di mercurio in acqua, nella fase iniziale e dopo 2 anni. La metodologia di misura è stata adattata in modo da garantire il minimo di perdite di mercurio per evaporazione e assorbimento. La perdita di mercurio nelle prime 24 ore andava da 17.4 microgrammi/ cm2 a 34.5 microgrammi/ cm2.
** Lutz E, Lind B, Herin P, Krakau I, Bui TH, Vahter M, "Concentrazioni di mercurio, cadmio e piombo nel cervello e nei reni di feti e neonati", J. Trace elem. Med. Biol., 10(2): 61-67, giugno 1996 (BX53)
ABSTRACT (Institute of Environmental Medicine, Karolinska Institutet, Stockholm, Sweden)
Sono state analizzate le concentrazioni di mercurio (Hg), cadmio (Cd) e piombo (Pb) nel cervello e reni durante lo sviluppo fetale (aborti nel secondo trimestre di gestazione, n=20) e post-natale (neonati deceduti prima di raggiungere i 3 mesi di età, n=15). Sono state raccolte informazioni su possibili fonti di esposizione delle madri dei feti, ma non dei neonati. La concentrazione media di Hg trovata nel cervello è stata di 4 microgrammi/ kg (range= 2-23) sia nei feti che nei neonati. Le concentrazioni di Hg nei reni erano significativamente più elevate che nel cervello, in media 6 microgrammi/kg (5-34) nei feti e 10 microgrammi/kg (7-37) nei neonati. È stata riscontrata una tendenza ad una maggiore concentrazione di Hg nei reni fetali con l'aumentare del numero di amalgame delle madri. I valori di Cd non hanno mai superato 1 mcg/kg, nel cervello e 2 mcg/kg nei reni. I valori di piombo sono risultati minori di 10 mcg/kg.
Lygre GB, Gronningsaeter AG, Gjerdet NR, "Mercurio ed otturazioni dentali di amalgama", Tidsskr Nor Laegeforen, 30 aprile 1998; 118(11):1698-701
ABSTRACT (Det odontologiske fakultet, Bergen University)
Durante il 1993-95, 169 pazienti in tutto (112 donne, 57 uomini) con un ampio range di disturbi correlati con passate o presenti otturazioni di amalgama sono stati visitati dal "Dental Biomaterials Adverse Reaction Unit" in Norvegia. La maggior parte dei pazienti avevano otturazioni di amalgama; 19 avevano rimosso tutte le otturazioni e 14 non avevano ancora completato tale procedura. Dolori a muscoli e legamenti, mal di testa, vertigini ed estrema stanchezza fisica erano i sintomi più comuni. Patologia intra-orale fu riscontrata nel 48%. C'era una correlazione tra la presenza di amalgama ("punteggio di amalgama") e mercurio urinario. I pazienti senza otturazioni in amalgama avevano valori significativamente minori (in media 1.6 microgrammi di mercurio/ g creatinina) di quelli senza otturazioni di amalgama (in media, con l'amalgama: 3.5 microgrammi/ g; con parziale rimozione di amalgama: 2.7 microgrammi/ g).
* Malmstrom C, "Mercurio derivato da amalgama nelle feci", Journal of Trace Elements in Experimental Medicine, 5, abstract 122, 1992 (AP1)
ABSTRACT
L'inserzione della prima, esigua otturazione di amalgama in una 11enne è stata seguita da analisi delle feci. L'espulsione di mercurio nelle feci aumentò da 23 mcg/kg a 3.200 mcg/kg al terzo giorno dopo il trattamento ed è rimasta per un mese su valori maggiorati, ossia superiori a 100 mcg/kg.
Malt UF, Nerdrum P, Oppedal B, Gundersen R, Holte M, "Problemi fisici e mentali attribuiti alle otturazioni dentali di amalgama: uno studio descrittivo di pazienti autocandidatosi rispetto a 272 controlli", Psychosomatic Medicine, 59, 32-41, 1997
ABSTRACT
Le sintomatologie fisiche e mentali di 99 pazienti che lamentavano multipli problemi somatici e mentali attribuiti da loro alle otturazioni dentali di amalgama sono stati confrontati con quelli di pazienti con note patologie croniche. Un elevato carico di sintomi si riscontrava nel gruppo di pazienti che attribuivano i loro problemi somatici e mentali all'amalgama dentale. Le otturazioni metalliche dei pazienti nel gruppo amalgama furono sostituite e i pazienti furono seguiti per 2 anni dopo tale rimozione. La maggior parte dei pazienti nel gruppo amalgama migliorarono la loro condizione a seguito della rimozione.
Marek M, "Dissoluzione di mercurio da amalgama dentale a diversi valori di pH", J Dent Res, giugno 1997; 76(6):1308-15
ABSTRACT (School of Materials Science and Engineering, Georgia Institute of Technology, Atlanta, USA)
È stato mostrato che la dissoluzione di mercurio da amalgama dentale viene rallentata dalla formazione di un film di ossido di stagno sulla superficie della fase gamma-1 ricca di mercurio (Marek, 1990b). Poiché gli ossidi di stagno si dissolvono a bassi valori di pH (Deltombe et al., 1974), condizioni acide nella cavità orale possono causare un aumento nel rilascio di mercurio. Scopo di questo studio è stato di determinare l'effetto dell'acidità nell'intervallo di pH tra 1 e 8 sulla velocità di dissoluzione di mercurio in saliva sintetica da fasi gamma-1 con o senza stagno e da due amalgame dentali commerciali. L'ipotesi valutata è stata che il pH influenzi la dissoluzione di mercurio solo quando un film protettivo di ossido si dissolve in un ambiente acido. Dopo l'esposizione dei campioni per 2 o 24 ore in bottiglie di vetro sigillate, le soluzioni sono state analizzate con spettrofotometria di assorbimento atomico per mercurio e argento. I risultati hanno dimostrato una dissoluzione di mercurio non dipendente dal pH nel range di pH tra 3 e 8, e una dissoluzione molto più veloce a pH 1. Per ognuno dei valori di pH veniva dissolto più mercurio dalla fase senza stagno che dalla fase con stagno. I risultati erano influenzati dalla durata di esposizione. La non dipendenza dal pH in un ampio range di valori di pH è stata attribuita ai meccanismi atomici di dissoluzione del mercurio. La bassa velocità di dissoluzione del mercurio da campioni contenenti stagno è stata spiegata dalla formazione di una barriera di film di ossido di stagno, che si dissolveva solo ai pH più bassi. Si ritiene che la dissoluzione dell'argento a bassi valori di pH abbia accelerato la dissoluzione del mercurio dalla fase gamma-1 senza stagno.
Marek M, "Il rilascio di mercurio da amalgama dentale: il meccanismo e sua valutazione in vitro", J Dent Res, maggio 1990; 69(5):1167-74
ABSTRACT (School of Materials Engineering, Georgia Institute of Technology, Atlanta)
Sono state studiate in vitro la dissoluzione di mercurio dalla fase Ag-Hg dell'amalgama dentale in acqua distillata e saliva sintetica, e l'evaporazione del mercurio dalle soluzioni. Gli obiettivi principali dello studio erano di valutare i fattori che influenzano i risultati dei test di rilascio di mercurio, e di considerare i possibili meccanismi del rilascio in vivo. I campioni furono esposti ai liquidi in bottiglie aperte e chiuse, e furono determinati i cambiamenti di concentrazione di mercurio usando spettrofotometria di assorbimento atomico a freddo. I dati riportati in grafico "Concentrazione vs. tempo" mostrarono che la velocità di dissoluzione diminuiva con il tempo. I test che coinvolgevano sequenze di esposizioni brevi e lunghe con cambi della soluzione mostrarono in media una dissoluzione a breve termine più elevata nella nuova soluzione rispetto alla soluzione vecchia. Le differenze furono attribuite ad un effetto asfissiante della concentrazione del mercurio elementare sulla dissoluzione. Si ritiene che il mercurio è dissolto principalmente nella forma elementare e che un continuo aumento di concentrazione era reso possibile dalla ossidazione nella soluzione. In celle aperte, parte del mercurio fu perso per evaporazione. L'analisi mostrò che i risultati della dissoluzione di mercurio dipende da numerose variabili, quali tempo, volume di soluzione, condizione di ossidazione e di evaporazione, etc. Sono stati considerati i vari meccanismi di vaporizzazione e dissoluzione del rilascio di mercurio in vivo. Ne abbiamo concluso che il modello dissoluzione/ evaporazione contemporanea descriveva al meglio il rilascio di mercurio dalle otturazioni di amalgama dentale.
Marek M, "Dissoluzione di vapore di mercurio in ambiente orale simulato", Dent Mater, sett. 1997; 13(5):312-5
ABSTRACT (Georgia Institute of Technology, Atlanta, miroslav.marek@mse.gatech.edu)
Scopo di questo studio è stato di determinare gli effetti delle variabili sulla dissoluzione di mercurio atomico in simulazione di fluidi orali. Questo studio si basava sull'ipotesi che la velocità di dissoluzione di vapori di mercurio nella saliva sintetica è condizionata dal potere di ossidazione e dal grado di mescolamento della soluzione. METODO: La soluzione riferimento era saliva sintetica e il potere di ossidazione era aumentato con perossido di idrogeno o diminuita con acido ascorbico. Soluzioni test sono state esposte a vapori di mercurio in un contenitore sigillato, e la concentrazione di mercurio dissolto fu determinata dopo esposizioni che andavano da 2 a 48 ore. I risultati sono stati analizzati con test multipli di confronti ANOVA e Tukey (p < 0.05). L'effetto del mescolare è stato esaminato per un periodo di esposizione di 24 ore. L'analisi del mercurio è stata effettuata con spettrofotometro di assorbimento atomico a freddo. RISULTATI: Il mercurio si è dissolto molto più velocemente nella soluzione ad elevato potenziale ossidante contenente perossido di idrogeno che nelle altre due soluzioni, che dissolvevano il mercurio alla stessa velocità. Nelle soluzioni meno ossidanti, la concentrazione di mercurio dissolto raggiungeva un valore quasi costante. Tenere la soluzione sotto l'azione di un mescolatore aumentava la velocità di dissoluzione del mercurio per la soluzione altamente ossidante ma non aveva effetto sulle soluzioni meno ossidanti. CONCLUSIONI: I risultati mostrano l'importanza della trasformazione di mercurio dalla forma elementare a quella di ione. Quando il mercurio elementare dissolto non viene ossidato, può evaporare ed essere inalato, ma la velocità di dissoluzione è bassa. Sotto condizioni più fortemente ossidanti, il mercurio si dissolve più velocemente, ma non genera vapori. La diffusione nel liquido influenza la velocità di dissoluzione solo in condizioni altamente ossidanti.
Mayer R, Dobler J, Gehlen S, Gradl M, "Indagine sul rilascio di mercurio da otturazioni di amalgama mediante il test della gomma da masticare", Die Quintessez, 245:1143-1152, 1994
ABSTRACT
Misure di mercurio (Hg) nella saliva di portatori d'amalgama con più di 12 otturazioni dimostrano un aggravio permanente da Hg di 32.7 mcg/L. Dopo 5 minuti di masticazione di gomma la concentrazione di Hg nella saliva dei portatori di amalgama aumenta di 2-10 volte. La saliva dei non portatori di amalgama non aveva né prima, né dopo la fase di masticazione, valori di Hg rilevabili.
Mjør IA, Eriksen HM, Haugen E, Skogedal O, "Valutazione biologica di amalgame contenenti rame", Int Dent J 1977 Dec 27:4 333-40
ABSTRACT
Allo scopo di ridurre deformazione ed evitare fratture marginali nelle otturazioni di amalgama, sono state introdotte nuove leghe contenenti più alte proporzioni di rame. Le otturazioni di questo materiale sono state inserite in cavità preparate nei denti da latte di scimmie o messe in tubi di polietilene ed inserite sottocutaneamente nei topi. Leghe convenzionali di argento- stagno e cemento eugenolo con ossido di zinco sono stati usati come materiali di riferimento. Nonostante le limitazioni dovute ai diversi gradi di profondità delle cavità e il basso numero di animali coinvolti le nostre conclusioni sono che le leghe ad elevato contenuto di rame causavano un danno alla polpa più severo degli altri materiali studiati. Negli studi animali, molti dei campioni con elevato rame si erano sfaldati prima della fine del periodo sperimentale. Se ne conclude che in cavità profonde questi materiali richiedono però l'uso di una base non tossica o materiale di rivestimento e poiché questi sono comunemente usati nei denti di bambini, l'inserimento di ricoprimenti e l'isolamento delle cavità pone dei problemi.
Mjør IA, "Valutazione biologica del materiali restorativi dentali. Intercorrelazione tra proprietà biologiche e tecnologiche", Oper Dent 3:9-13 (1978)
ABSTRACT
La valutazione della risposta biologica dei tessuti viventi ai materiali da otturazioni è un importante test per i materiali dentali. Questi possono essere testati istologicamente relativamente a reazioni alla polpa e per tecniche di cultura cellulare o impianto subcutaneo. Da tali test è stato mostrato che l'amalgama di rame è gravemente irritante, l'amalgama Ag/Sn è quasi non irritante, e l'amalgama Ag/Sn/Cu è solo leggermente irritante. I test biologici dovrebbero essere inclusi nelle specifiche dei materiali dentali. Non ci sono specifiche relativamente a valutazioni biologiche di alcun materiale dentale da parte della A.D.A. Amalgame non-gamma-2 furono introdotte sul mercato prima che qualsiasi studio del loro effetto sulla polpa fosse stato pubblicato. Con i dati disponibili sull'amalgama di rame e sulla tossicità del rame ciò è sorprendente, ma alquanto rappresentativo della situazione di fatto relativa alla valutazione biologica di materiali da otturazioni.
Molin M, Berglund JR, Mackert Jr, "Cinetica del mercurio nel sangue e nell'urina dopo la rimozione di amalgama", J Dent Res 74:420 IADR Abstract 159 (1995)
ABSTRACT
Sebbene una serie di studi non sono stati capaci di dimostrare con certezza una correlazione tra sintomi soggettivi e carico di amalgama, ci sono ancora speculazioni sul fatto che pazienti con sintomi soggettivi correlabili all'amalgama dentale possano o meno avere un miglioramento a seguito dell'eliminazione di mercurio. Scopo di questo studio è stato di esaminare il tempo di dimezzamento del mercurio nel plasma, eritrociti ed urine nel corso di un lungo periodo di tempo dopo la rimozione di amalgama in un gruppo di 10 pazienti con sintomi soggettivi correlabili alle otturazioni di amalgama ed un gruppo di 8 individui sani. I campioni di sangue e urine sono stati raccolti in due occasioni prima della rimozione di amalgama, quindi il sangue è stato raccolto in 32 occasioni e l'urina in 43 occasioni nel corso dell'anno successivo. Il contenuto di mercurio è stato analizzato con la tecnica CVAAS. Sei giorni dopo la rimozione, la concentrazione media nel sangue era diminuita significativamente. Il livello medio di Ery-Hg diminuiva significativamente dopo 11 giorni (p<0.05), un livello che rimaneva stabile per il resto dell'anno. Il livello medio di U-Hg era significativamente diminuito un mese dopo la rimozione e dopo 6 mesi il livello medio fu ridotto dell' 80% in confronto al livello iniziale in entrambi i gruppi.
Morrison MA, "Alcune cose che i dentisti conoscono poco", Dominion Dental Journal, 1902; 14: 84-92
“Donna con numerose otturazioni di amalgama; trattata per debolezza generale, poi per cronici problemi di digestione senza alcun risultato; le otturazioni di amalgama furono sostituite con oro e cemento; in pochi mesi ci fu un notevole miglioramento, dopo 2 anni stava bene in salute”.
Motorkina AV, Barer GM, Volozhin AI, "Modalità di rilascio di mercurio dalle otturazioni di amalgama nella cavità orale", Stomatologiia (Mosk) 1997;76(4):9-11
ABSTRACT
Sono stati esaminati 75 individui di età tra 20 e 57 anni con un numero di otturazioni di amalgama di argento tra 1 e 15. Il livello di vapori di mercurio nella cavità orale è stato valutato usando uno strumento AGP-01 e metodo sviluppato dagli autori. L'emissione di vapore e di mercurio nella cavità orale aumentava con il numero di otturazioni di amalgama. La concentrazione di mercurio nella cavità orale dipende ampiamente dal numero di otturazioni di amalgama e in misura minore dalla durata del loro servizio in bocca.
* Müller RK, Drasch G, Grasemann F, Adang M, Roider G, Wowra D, "Confronto della concentrazione dei metalli pesanti cadmio, piombo e mercurio tra la popolazione di Leipzig e quella di Monaco: uno studio su campioni di organi umani", Gesundheitswesen 56(5):263-267 (1994) (BA5)
ABSTRACT
Nella ex- GDR era quasi impossibile compiere studi sull'inquinamento ambientale. Quindi, poco tempo dopo l'apertura della frontiera interna tedesca, gli autori avviarono un'indagine sulla concentrazione di metalli pesanti negli abitanti del distretto di Leipzig (Sassonia). Nel 1990/91, furono analizzati, in questa regione, i tessuti di 57 persone decedute. Le concentrazioni di cadmio furono determinate in campioni del fegato e della corteccia renale, quelle di piombo in campioni dell'osso pelvico e della parte corticale del femore. Dopo il pre- trattamento del campione, le concentrazioni di metallo pesante furono effettuate mediante GF-AAS o CV- AAS. I risultati furono confrontati con gli studi condotti recentemente da autori nella regione di Monaco e con valori dalla letteratura.. Fu scoperto che la concentrazione di piombo belle ossa era 10 volte superiore a Leipzig rispetto a Monaco. L'amalgama dentale era il fattore principale dell'accumulo di mercurio inorganico, e le concentrazioni di mercurio nel fegato e nella corteccia renale erano lo stesso ordine di grandezza in entrambe le regioni. Al contrario, a Leipzig furono trovate concentrazioni di mercurio nel cervello significativamente più alte che a Monaco. Vengono discussi possibili effetti negativi per la salute a seguito dell'elevata concentrazione di piombo e mercurio nell'area di Leipzig.
Nadarajah V, Neiders ME, Aguirre A, Cohen RE, "Risposte infiammatorie cellulari locali verso mercurio dentale impiantato subcutaneamente", J Toxicol & Environ Health 49(2):113-125 (1996)
ABSTRACT
Precedenti studi hanno dimostrato accumulo e tossicità del mercurio in tessuti orali a seguito di esposizione a vapori di mercurio da otturazioni dentali di amalgama. In questo studio, risposte infiammatorie al mercurio somministrato subcutaneamente sono state valutate istopatologicamente ed immunocitochimicamente in un modello sperimentale con topi. 6 sottoclassi di anticorpi monoclonali specifici rappresentativi di monociti, macrofagi, linfociti T e B, e dei MHC, complesso di istocompatibilità maggiore, di classe 2, sono stati usati per quantificare alterazioni nelle varie sottoclassi cellulari ad intervalli di tempo da 2 giorni a 8 settimane. I risultati hanno rivelato una infiltrazione cellulare infiammatoria acuta ai giorni 2 e 3, seguita da infiammazione cronica che persisteva dopo 8 settimane. I livelli di monociti, sottoclassi di macrofagi residenti e cellule mononucleari con antigeni di espressione erano significativamente diversi dai tessuti di controllo alle settimane 1 e 2. I livelli di macrofagi residenti rimasero significativamente più elevati persino alla settimana 8. Questi dati mostrano che accumulo in situ di mercurio può portare ad alterate espressioni del complemento MHC class II, con persistente cronica infiammazione e variazioni delle sottopopolazioni di cellule mononucleari.