letteratura amalgama 7
* Pleva J, "Intossicazioni da mercurio delle otturazioni di amalgama", J Orthomol Psychiat 12:3 1983 184 (AC70a)
ABSTRACT
Questa relazione è una valutazione critica dell'uso di amalgama dentale con una considerazione speciale per la possibilità di intossicazione cronica da mercurio. Le analisi della Dispersione dell'Energia dei Raggi X di otturazioni all'amalgama di argento conservate, hanno dimostrato che esse erano malamente corrose. Dacché il contenuto delle vecchie otturazione di amalgama era in ogni caso minore delle nuove e poteva avvicinarsi allo zero in qualche punto, la corrosione deve aver causato la dissoluzione e l'evaporazione del mercurio e non l'arricchimento nelle otturazioni come talvolta è stato asserito. Basata sulla conoscenza della struttura e sulle proprietà corrosive dell'amalgama, la ricerca di un'amalgama stabile deve essere considerata non realistica. Anche una corrosione veramente limitata dovrebbe essere inaccettabile quando il metallo rilasciato è altamente tossico. L'accoppiamento galvanico di oro ed amalgama dà una garanzia da intossicazione da mercurio in un tempo relativamente breve. Come primo passo l'uso dell'oro o di altri metalli assieme all'amalgama dovrebbe essere immediatamente fermato ed i contatti esistenti, inclusi quelli temporanei, dovrebbero essere eliminati.
* Pleva J, "Mercurio ed amalgame dentali: esposizioni ed effetti", Int J. Risk & Safety in Medicine 3 1992 1-22 (AK74a,b)
ABSTRACT
Vengono esaminati e discussi i rischi di esposizione da mercurio derivante dall'uso di otturazioni all'amalgama. Sulla base sia delle conoscenze acquisite in varie discipline scientifiche, sia di dieci anni di esperienza in questo campo, si conclude che il mercurio delle amalgame può contribuire molto significativamente ad un numero di moderni problemi di salute e a peggiorare la qualità della vita di un larga parte della popolazione in molti paesi. L'opinione erronea che si possa sorvolare sull'esposizione da amalgama e la mancanza di cooperazione tra la professione dentistica, medica ed altre, sono due fattori importanti all'interno della questione. Ci sono prove sia biologiche sia metallurgiche che i tipici livelli da esposizione al mercurio prodotti dalle otturazioni all'amalgama sono di 5-10 volte superiori a quelli che vengono considerati limiti sicuri per esposizione al mercurio da altre fonti. Non c'è dubbio che il mercurio dentale dovrebbe essere preso in considerazione come possibile fattore eziologico quando si esaminano malattie neurologiche, immunologiche ed endocrinologiche di eziologia sconosciuta. Sono discusse le misure di protezione durante la rimozione di amalgame e le prospettive per materiali dentali alternativi.
Pleva J, "Mercurio dentale: un pericolo per la salute pubblica", Rev Environ Health 10(1):1-27 (1994)
ABSTRACT
Lo scopo di questa recensione è di focalizzare l'attenzione sui rischi sulla salute dell'uso globale incontrollato di otturazioni all'amalgama impiantate che rilasciano mercurio. Nonostante l'uso pandemico di amalgama, molti dentisti e dottori sono ancora ignoranti sui livelli di esposizione al mercurio e le sue implicazioni sulla salute. Questa analisi discute sui seguenti aspetti cronicamente negletti nella pratica clinica: l'uso della scienza dei materiali nel calcolare i livelli di esposizione al mercurio che possono superare i Valori Massimi Tollerabili da un determinato ordine di grandezza; la dissoluzione microbica e la metilazione del mercurio dall'amalgama da parte dei batteri orali ed intestinali; problemi diagnostici ed effetti dell'esposizione cronica al mercurio con enfasi sui sintomi e disordini intestinali, cardiovascolari, mentali e neurologici; il valore della diagnosi delle feci - anziché dell'esame delle urine - come principale indicatore di esposizione a mercurio; mancanza di gruppi di controllo non esposti al mercurio (privi di amalgama) per studi epidemiologici riguardanti i problemi di salute; il contributo del mercurio dentale all'inquinamento ambientale. In conclusione, la mancanza di una ricerca interdisciplinare e di un approccio critico per stabilire i protocolli clinici appaiono come la ragione del fallimento della professione dentistica di proteggere il paziente dall'esposizione a mercurio mentre si salva un dente.
Psarras V, Derand T, Nilner K, "Effetti del selenio sui vapori di mercurio rilasciati da amalgame dentali: uno studio in vitro", Swed Dent J 18(1-2):15-23 (1994)
ABSTRACT
In questo studio in vitro sono state utilizzate delle superfici corrose dall'umidità oppure ossidate provenienti da diversi tipi di amalgame dentali. Sono stati esaminati i vapori di mercurio rilasciati prima e dopo una spazzolatura standardizzata con una pasta dentifricia convenzionale (ACTA) ed una sperimentale contenente selenio. I risultati hanno dimostrato differenze tra le superfici corrose dall'umidità e quelle ossidate dall'aria. Durante l'esperimento le amalgame non-gamma-2, ad alta concentrazione di rame, hanno rilasciato più vapori di mercurio di quelle convenzionali. Quando le superfici dell'amalgama sono state spazzolate con pasta dentifricia convenzionale si è potuto notare un aumento di vapori rilasciati. L'uso di un dentifricio contenente selenio si è concluso in tutti i casi in quantitativi significativamente più bassi di vapori di mercurio.
Raue H, "Resistenza di problemi cronici alle terapie: Pensate alle otturazioni dentali!", Haut- und Darmerkrankungen", Arztliche Praxis 1980; 32: 2303-9
“caso 1: Donna di 33 anni; galvanismo dell'amalgama: 25 mcA; emicrania, particolarmente intensa durante la mestruazione ed i giorni 14-18 del ciclo mestruale; la rimozione di una otturazione di amalgama sospetta ha portato un netto miglioramento, più tardi l'emicrania scomparve completamente.
caso 2: Uomo di 44 anni; otturazioni di amalgama e di oro, fino a 20 mcA tra oro e amalgama; per 8 mesi, vertigine, a volte vomito. Notevole nistagmo con sensazioni di soffocamento quando si piegava indietro.
caso 3: Donna di 41 anni, galvanismo orale fino a 30 mcA; per 7 anni aveva avuto mal di testa, aveva bisogno di forti analgesici; la rimozione di tutte le otturazioni di amalgama fece scomparire completamente il mal di testa.
caso 4: Donna di 40 anni; otturazioni di oro e di amalgama; fino a 25 mcA tra oro e amalgama per 9 mesi problemi di concentrazione. Mal di testa. Visione in difficoltà con le linee dritte, tendenza a cadere. Vertigine persino a letto; una settimana dopo la rimozione di otturazioni di amalgama le vertigini erano completamente scomparse.
caso 5: Uomo di 58 anni; otturazioni di amalgama e di oro; galvanismo tra amalgama e dispositivo di acciaio: 10 mcA; intensa vertigine; dopo la rimozione delle otturazioni di amalgama la vertigine si attenuò. Galvanismo oro-acciaio: 4 mcA”.
* Redhe O, Pleva J, "Guarigione da sclerosi laterale amiotrofica e da allergia dopo rimozione di otturazioni dentali all'amalgama", Int J of Risk Safety in Medicine 4 1994 229-236 (AU38)
"Cinque mesi dopo il completamento della rimozione dell'amalgama (29 agosto 1984) la paziente fu chiamata per una settimana di accertamenti nella stessa clinica universitaria in cui era stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Lei si sentiva straordinariamente bene ed il suo stato di salute era inoltre confermato dalle parole nella sua testimonianza: "Lo status neurologico è completamente privo di commenti. Da questo momento la paziente non mostra nessuna malattia dei nervi motori del tipo SLA. Ella è stata informata che per ciò che riguarda l'aspetto neurologico è in piena forma". Finora (inizio 1993) sono passati nove anni dacché sono state rimosse le otturazioni e la paziente continua a godere di un'ottima salute".
articoli correlati: mercurio e SLA
"Dosi basse di mercurio inorganico sono quindi selettivamente assorbite e trattenute dai neuroni motori, rendendo questa neurotossina un buon candidato come causa di una sporadica malattia dei neuroni motori."
Schionning JD, Danscher G, "Mercurio autometallografico in correlazione ai cambiamenti degenerativi alla radice del ganglio dorsale dei ratti intossicati da mercurio organico", APMIS, marzo 1999; 107(3):303-10
ABSTRACT (Dipartimento di Neurobiologia, Istituto di Anatomia, Università di Aarhus, Denmark)
L'intossicazione di mercurio organico nei ratti produce cambiamenti degenerativi alla radice del ganglio dorsale ed alla radice dei nervi dorsali. In uno studio precedente sui ratti trattati con mercurio organico (2mg/kg) per 19 giorni, si sono osservate significative perdite di cellule del ganglio (specialmente cellule A) e assoni mielinati e c'erano prove di proliferazione di cellule gliali e della formazione di Corpi Nageotte. Nello studio presente, la tecnica di innalzamento autometallografico dell'argento, per tracciare il limite di mercurio inorganico al sulfide o selenite (AMG-Hg), è stata applicata su sezioni di tessuto della radice del ganglio dorsale e delle radici dei nervi dorsali degli stessi ratti usati nel primo studio. Cellule satellite e macrofagi che circondavano le cellule dei gangli e che avevano formato i corpi Nageotte sono stati pesantemente etichettati dai depositi grossolani di AMG-Hg, mentre la classificazione delle cellule dei gangli è stata meno pronunciata. Le cellule A sono state costantemente etichettate, mentre le cellule B sono state classificate solo occasionalmente. Nelle radici dei nervi dorsali potevano essere notati nei macrofagi solo pochi depositi di AMG-Hg. Nel livello ultrastrutturale, AMG-Hg è primariamente localizzato in cellule gliali e che il modello di deposito AMG-Hg è lo stesso dei cambiamenti morfologici osservati nei ratti intossicati con mercurio organico.
Su M, Wakabayashi K, Kakita A, Ikuta F, Takahashi H, "Coinvolgimento selettivo dei grandi neuroni motori nel midollo osseo di topi trattati con metilmercurio", J Neurol Sci 1998; 156(1):12-7
ABSTRACT
Il mercurio è sospettato essere un possibile fattore epidemiologico per la patogenesi di malattie neuronali motorie, poiché è stato riportato che il mercurio metallico, inorganico o organico causa una sindrome clinicamente simile alla sclerosi laterale amiotrofica. Abbiamo somministrato 10 mg/kg/giorno di cloruro di metilmercurio a topi adulti per 10 giorni consecutivi. Gli arti posteriori sono diventati flaccidi e atrofici, e 14 dei 34 topi sono morti entro il 18esimo giorno dopo l'inizio del trattamento con metilmercurio. L'esame alla microscopia luminosa dei larghi neuroni motori nel “anterior horn” spinale ha rivelato vacuolazione citoplasmica e perdita di tessuti nervosi al 14esimo giorno, la neuronofagia apparve al 16esimo giorno. Il 18esimo giorno, la perdita dei larghi neuroni motori era quasi completa. L'autometallografia con argento acetato dimostrò l'accumulo selettivo del mercurio nei larghi neuroni motori. Questi risultati suggeriscono che sebbene è richiesta un'elevata dose, il mercurio organico può sicuramente causare la perdita dei larghi neuroni motori spinali in topi.
Vanacore N, Corsi L, Fabrizio E, Bonifati V, Meco G, (Dipartimento di Scienze Neurologiche, Universita La Sapienza, Roma), "Relazione tra esposizione a tossine ambientali e malattie dei neuroni motori: un caso clinico", Med Lav., nov.-dic. 1995; 86(6):522-33
ABSTRACT
È riportato un caso di sclerosi laterale amiotrofica a seguito di esposizione professionale a solventi e metalli. È discussa la teoria di eziologia di malattie motorie-neuronali da tossine ambientali, includendo aspetti epidemiologici, clinici, sperimentali e relativi alla suscettibilità individuale. Una valutazione totale di dati umani ed animali è stata effettuata usando un approccio metodologico sviluppato dall' Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e da un gruppo di esperti scandinavi. Le nostre conclusioni sono che c'è probabilmente un legame tra esposizione a metalli / solventi e disturbi neuro-motori.
Adams CR, Ziegler DK, Lin JT, "L'intossicazione da mercurio simula la condizione di sclerosi laterale amiotrofica", JAMA, agosto 1983, 5; 250(5):642-3
ABSTRACT
Un uomo di 54 anni ebbe una sindrome simile alla sclerosi laterale amiotrofica dopo una breve ma intensa esposizione al mercurio elementare. La sindrome regredì quando i suoi livelli urinari di mercurio si normalizzarono. La tossicità da mercurio deve essere considerata non solo in individui con recenti disfunzioni delle cellule “anterior horn”, ma anche con altre neuropatie periferiche inspiegabili, tremori, atassia, e l'intera gamma di sintomi psichiatrici incluse confusione e depressione.
Arvidson B, "Il mercurio inorganico è trasportato dai nervi muscolari terminali ai neuroni motori spinali e del tronco encefalico", Muscle Nerve, ott. 1992; 15(10):1089-94
ABSTRACT
È stata studiata la distribuzione di mercurio all'interno del tronco encefalico e midollo spinale di topi usando la tecnica autometallografica dopo somministrazione intramusculare di una singola dose di cloruro di mercurio (HgCl2). I depositi di mercurio erano localizzati ai neuroni motori del midollo osseo e ad i nuclei motori del tronco encefalico; cioè i neuroni con le loro estensioni periferiche fuori la barriera sanguigna del cervello. La recisione unilaterale del nervo ipoglossale prima dell'iniezione di HgCl2 prevenne l'accumulo di depositi di mercurio nei nuclei ipsilaterali ipoglossali. L'accumulo selettivo di mercurio nei motoneuroni spinali e del tronco encefalico è quasi sicuramente dovuta ad una perdita di complessi metallo-proteina dai capillari dei muscoli nelle giunzioni mioneurali, seguito da assimilazione nei terminali nervosi e trasporto retrogrado del cilindrasse. La possibile correlazione tra questo processo e lo sviluppo di degenerazione neuronale motoria nella SLA è discussa.
Barber TE, "Intossicazione da mercurio inorganico somigliante a sclerosi laterale amiotrofica", J Occup Med, ott. 1978; 20(10):667-9
ABSTRACT
Due operai di un impianto che produce ossido di mercurio svilupparono cambiamenti neurologici non registrati precedentemente per esposizione a mercurio inorganico o per vapori di mercurio semplice. I sintomi, i riscontri fisici e gli studi di laboratorio assomigliano a quelli della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e intossicazione organica da mercurio. 19 operai hanno sviluppato precipitosamente segni e sintomi che possono essere considerati il primo inizio di un complesso di sintomi di intossicazione di mercurio che potrebbe probabilmente progredire in una sindrome simile al SLA se il progresso non è interrotto dalla rimozione degli individui dall'esposizione al mercurio. Tutti i sintomi, i segni e le scoperte di laboratorio tornarono completamente normali dopo circa tre mesi in condizioni lavorative prive di mercurio.
Brown IA, "Mercurialismo cronico: una causa della sindrome clinica di sclerosi laterale amiotrofica", Arch Neurol Psychiat (Chicago) 1954, 72: 674-681
ABSTRACT
Viene descritto il caso clinico di un contadino di 39 anni con una storia clinica di un progressivo indebolimento degli arti per un periodo di 6 mesi, insieme con una marcata atrofia dei muscoli delle mani, braccia, petto, addome e fascia pelvica. L'esame neurologico, 6 mesi dall'inizio della patologia rivelò una grave perdita di muscolatura corporea, più marcata nelle estremità, con contrazione fascicolare presente dappertutto. Il coinvolgimento della innervazione craniale inferiore era evidenziata da una disfonia e disfagia; l'innervazione craniale superiore non mostrava anomalie. I riflessi muscolari erano aumentati nelle gambe, non c'erano anomalie sensorie. Le condizioni del paziente peggiorarono nei mesi successivi, e la morte sopraggiunse 15 mesi dopo la comparsa della malattia, a causa della progressiva paralisi bulbare.
L'autopsia rivelò che la corteccia del cervello aveva solo un limitato livello di atrofia generalizzata, mentre le alterazioni più consistenti furono riscontrate nel midollo spinale, con demielinizzazione diffusa e riduzione delle cellule "anterior horn". Il paziente negli ultimi 7 anni aveva trattato la semenza di avena con un composto fungicida in polvere contenente mercurio. Sfortunatamente il contadino non si era curato delle precauzioni d'uso allegate al fungicida e non aveva mai usato la maschera al viso quando trattava la semenza con la polvere fungicida. L'ultima volta che aveva effettuato tale operazione era stato un mese prima della comparsa della malattia. L'escrezione urinaria di mercurio fu trovata essere elevata ed aumentò notevolmente dopo terapia con chelante del mercurio (dimercaprol); ma non fu notato alcun miglioramento clinico ed anzi la morte sopravvenne.
Kantarjian A, "Una sindrome clinicamente somigliante alla SLA conseguente a mercurialismo cronico", Neurology 11:639-644 (1961)
ABSTRACT
In questo studio sono riportati 11 casi di mercurialismo cronico con un quadro neurologico simile alla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Tutti questi pazienti hanno consumato pane preparato con grano trattato con un fungicida chiamato Granosan M (Dupont). L'ingrediente attivo è 7.7% di etilmercurio p-toluene sulfoanilide. Il periodo di uso è stato dai 2 ai 3 mesi circa. L'esame fisico era essenzialmente normale, eccetto per la presenza di infiammazione gengivale e la linea blu ai margini della gengiva in 7 pazienti ed un'eruzione cutanea eritematosa in 2. L'esame neurologico ha rivelato la debolezza motoria alle estremità e il deterioramento della muscolatura degli arti e del tronco con estese fascicolazioni nelle aree atrofiche in tutti i pazienti. Nel gruppo, 6 pazienti avevano iperriflessia, 4 presentavano chiari segni del morbo di Babinski e 2 casi erano equivoci. I restanti 5 pazienti non presentavano segni patologici piramidali. L'eziologia di base era mercurialismo cronico in tutti i pazienti. Questo è stato confermato dalla presenza di mercurio in campioni di capelli e di unghie. Per la presenza di segni patologici piramidali, 6 casi di questo gruppo sarebbero stati diagnosticati come Sclerosi Laterale Amiotrofica. Gli altri 5 sarebbero stati etichettati come atrofia muscolare progressiva a causa delle lesioni limitate ai neuroni motori inferiori. Potremmo concludere: 1. Finché il medesimo fattore causale era operativo in tutti questi casi, sembrerebbe che la Sclerosi Laterale Amiotrofica e l'atrofia muscolare progressiva siano probabilmente nosologicamente identiche. 2. La SAL non dovrebbe essere considerata una vera e propria malattia ma piuttosto una sindrome di eziologia variabile. 3. Nella SLA il mercurialismo cronico è un possibile fattore eziologico.
Mano Y, Takayanagi T, Ishitani A, Hirota T, "Il mercurio nei capelli di pazienti con SLA", Rinsho Shinkeigaku, luglio 1989; 29(7):844-8
ABSTRACT
Al centro della penisola di Kii, c'è stata fino ad appena 10 anni fa un delle più grandi miniere di mercurio in Giappone. Il contenuto di mercurio nell'acqua e nei pesci risultano maggiori in questo distretto. Perciò abbiamo studiato il mercurio nei capelli di pazienti ed individui di controllo. Questo studio si occupa di 23 casi di SLA inclusi 15 casi a Nara e Mie ed 8 casi in altre provincie al di fuori della penisola Kii, 14 casi con atassia, 11 casi con altre malattie degenerative quali il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer, 25 casi di malattia cerebrovascolare. Il gruppo di controllo era costituito da 26 individui sani. La concentrazione di mercurio nei campioni di capelli dei pazienti con SLA risultò essere 2.81 ppm in tutti i casi di SLA, 3.62 ppm nei casi ALS a Nara e Mie e 1.39 ppm fuori dalla penisola di Kii, 2.34 ppm nei pazienti con atassia, 1.83 ppm in altre malattie degenerative, 1.66 ppm nei casi di malattia cerebrovascolare e 1.44 ppm in individui sani di controllo. La differenza tra i casi di SLA a Nara e Mie e quelli del gruppo di controllo è statisticamente significativa (p < 0.05) .
Pamphlett R, Waley P, "Assorbimento in neuroni motori di basse dosi di mercurio inorganico", J. Neurological Sciences 135: 63-67 (1996)
Reinhardt JW, "Accertamento del rischio di esposizione a mercurio da amalgame dentali", J. Public Health Dent 1988; 48(3):172-177
ABSTRACT (Dipartimento di Odontoiatria Operativa, Iowa University)
Molta attenzione è stata focalizzata sul problema dell'esposizione al mercurio da otturazioni all'amalgama e sulla potenzialità di effetti negativi sulla salute. Questa controversia è cresciuta oltre i confini della professione dentistica in sé ed è divenuta un sentito problema di salute pubblica. Nella speranza di preservare la buona salute, molti pazienti dei dentisti, con malattie croniche sistemiche stanno considerando la sostituzione delle loro amalgame. I dentisti sono stati sempre più sfidati a dimostrare la sicurezza dell'amalgama. Recentemente sono stati stabiliti metodi sistematici per valutare la quantità dei rischi ambientali. Questo studio raccoglie le metodologie quantitative dell'accertamento dei rischi e della conoscenza dell'esposizione al mercurio dall'amalgama per valutare la sicurezza dell'amalgama dentale sulle otturazioni. L'analisi conclude che il margine di sicurezza per la tossicità del mercurio sugli esseri umani dovuto ad amalgama dentale fallisce approssimativamente da 8 a 30 volte. Ci sono molte incertezze coinvolte in questa valutazione, ed ulteriori studi garantiranno maggiore precisione.
* Reinhardt JW, "La vaporizzazione del mercurio durante la rimozione dell'amalgama", J Prosth Dent 50 1983 62 (FF10)
ABSTRACT (Dipartimento di Odontoiatria Operativa, Iowa University)
L'esposizione al vapore di mercurio nello studio dentistico interessa la salute dei dentisti e degli assistenti ed i rischi di sovraesposizione cronica a mercurio sono numerosi. I sintomi di solito interessano il sistema nervoso centrale, sebbene si sa che anche i reni ne sono affetti. Ciò che può aumentare il livello di vapore di mercurio nell'ambiente dello studio dentistico è la velocità elevata dei trapani con cui si rimuovono le amalgame. Le inalazioni dei vapori così prodotti si è dimostrata essere la causa dell'elevata concentrazione di mercurio nei vari organi degli animali di laboratorio; è stato anche dimostrato che un paziente può evidenziare un aumento misurabile dei livelli di mercurio evaporato dalla rimozione delle otturazioni di amalgama. Questo studio determina la quantità di vapore di mercurio presente nell'aria a varie distanze dal posto in cui si trova la rimozione dell'amalgama e determina gli effetti della rimozione sia secca che umida del vapore di mercurio rilasciato.
* Reinhardt JW, "Effetti collaterali: il contributo del mercurio da amalgama al carico del corpo", Adv Dent Res, sett. 1992, 6 110-113 (AX1)
ABSTRACT (Dipartimento di Odontoiatria Operativa, Iowa University)
Il proposito di questo opuscolo è di presentare gli studi che mettono in relazione i livelli di mercurio nei tessuti umani con la presenza di otturazioni all'amalgama, dando speciale attenzione a studi su autopsie. Finora sono stati pubblicati pochi studi che esaminassero la relazione tra amalgame dentali ed il livello di mercurio nei tessuti. Tecniche di analisi dei tessuti migliori e altamente sensibili hanno reso possibile la misurazione di elementi nella concentrazione di parti per miliardo. Il fatto che il mercurio può essere assorbito e può raggiungere livelli di tossicità nei tessuti umani rende ogni tipo di esposizione a tale elemento di interesse scientifico. Le otturazioni all'amalgama sono state a lungo considerate di poca importanza per quanto riguarda i livelli di mercurio sopportabili dal corpo, poiché la forma elementare di mercurio è consumato rapidamente nella reazione di posizionamento dell'otturazione. Studi che dimostrano evidente rilascio di vapore di mercurio elementare dalle amalgame dentali hanno aumentato l'interesse riguardo la sicurezza dell'amalgama. L'assorbimento di vapori di mercurio avviene attraverso i polmoni poiché circa l'80% del vapore inalato viene assorbito dai polmoni ed entra rapidamente nel flusso sanguigno. Seguendo la distribuzione della circolazione sanguigna, il mercurio può entrare e rimanere in certi tessuti per periodi più lunghi, finché la vita media della secrezione è prolungata. L'obiettivo primario sono due organi importanti: il sistema nervoso centrale ed i reni.
* Richards JM, Warren PJ, "Rilascio di vapori di mercurio durante la rimozione di vecchie otturazioni all'amalgama", Br Dent J 159 1985 231 (FF6)
ABSTRACT
I rischi associati all'uso di mercurio nella preparazione di otturazioni all'amalgama nella chirurgia dentale sono stati largamente documentati. Si è sempre asserito che il rilascio di mercurio dalla superficie di vecchie otturazioni all'amalgama in bocca era trascurabile, poiché la pressione del vapore di mercurio dalla superficie solida di amalgama fissata era insignificante. La rimozione di vecchie amalgame durante la preparazione della cavità era ritenuta priva di rischi riguardo all'esposizione al mercurio perché non produceva un quantitativo largamente significativo di vapori di mercurio che potevano essere inalati dall'operatore. Nixon ed altri hanno misurato questo in un vasto numero di interventi ed hanno trovato concentrazioni di mercurio negli organi respiratori dei loro dentisti sulla soglia o ai limiti dei valori consentiti (TLV); TLV = 0.05 mg/m3 aria. Queste osservazioni non pubblicate indicano che durante lo scavo di cavità in denti preventivamente otturati con amalgama vengono rilasciati elevate quantità di vapori di mercurio. Questo articolo descrive alcuni esperimenti realizzati per chiarire la posizione e, se possibile, misurare e qualificare qualsiasi esposizione ai vapori di mercurio durante la preparazione ed il restauro di carie.
** Richardson GM, "Un accertamento di esposizione negli adulti e rischi da componenti e da prodotti di materiali dentali costituiti da resine composite", Hum and Ecological Risk Assessment, 1997, 3, 683-697 (BT38)
ABSTRACT
Sono state espresse perplessità riguardanti i rischi dovuti ad esposizioni chimiche ai materiali di restauro dentale. I materiali dentali in Canada sono esonerati dalle clausole di esami pre-vendita per i materiali medicali e, per questo, vi è una lacuna di informazioni riguardo ai rischi di potenziale esposizione chimica derivante da tali materiali. È stato intrapreso uno studio per provare l'esposizione chimica e informare riguardo ai rischi derivanti dai componenti e dai prodotti di decomposizione di quella classe di materiali noti come resine composite.
È stato fatto un accertamento probabilistico su esposizione di adulti a 2 principali componenti di resine composite - silice, bifenolo-A-glicidilmetacrilato (BIS-GMA) - formaldeide ed acido metacrilico. Presumendo che la popolazione adulta canadese con otturazioni abbia solo materiali con resine composite, i risultati hanno indicato che le esposizioni medie alla formaldeide ed all'acido metacrilico era di 10.000 ed 1.600.000 volte inferiore rispettivamente alle dosi di riferimento relative. I casi peggiori di esposizione erano inoltre ben al di sotto dei livelli di riferimento applicativi. I rischi posti dall'esposizione a BIS-GMA e silice non possono essere accertati a causa della mancanza di dati pubblicati riguardo alle dosi ingerite di riferimento per queste sostanze. L'assenza di un database riguardante i rischi delle resine composite è stato argomento di discussione, particolarmente in riferimento al potenziale estrogenico recentemente rilevato di altri prodotti di degradazione di BIS-GMA.
** Richardson GM, Allan M, "Una valutazione dell'esposizione al mercurio e dei rischi derivanti dall'amalgama dentale - Monte Carlo", Human and Ecological Risk Assessment (1996), vol2, n.4, pp709-761 (BT39)
ABSTRACT
L'amalgama dentale è costituita approssimativamente del 50% in peso di mercurio e le persone che portano otturazioni all'amalgama sono esposte a quest'elemento principalmente sotto forma di vapori di Hg. Per i canadesi con denti otturati all'amalgama, si è stimato che, in base a due modelli indipendenti, l'esposizione a mercurio da amalgama si aggira di media: da 0.045 a 0.082 mcg Hg/kg di peso corporeo al giorno fra i bambini (dai 3 ai 4 anni); da 0.044 a 0.069 mcg Hg/kg di peso corporeo al giorno fra i fanciulli (dai 5 ai 11 anni); da 0.034 a 0.044 mcg Hg/kg di peso corporeo al giorno fra gli adolescenti (dai 12 ai 19 anni); da 0.050 a 0.055 mcg Hg/kg di peso corporeo al giorno fra gli adulti (dai 20 ai 59 anni); da 0.031 a 0.041 mcg Hg/kg di peso corporeo al giorno fra gli anziani (oltre i 60 anni). L'amalgama è stata ritenuta responsabile del 50% in media del contributo totale di esposizione a Hg fra tutte le fonti (amalgama, aria, acqua, cibo, suolo) fra gli adulti e dal 32% al 42% per gli altri gruppi.
Numerosi studi hanno dimostrato in modo consistente gli effetti sul SNC (Sistema Nervoso Centrale) in persone esposte ai vapori di Hg per motivi di lavoro. La maggior parte di studi simili hanno fallito nello stabilire dei limiti per gli effetti misurabili sul SNC. Una soglia giornaliera tollerabile (SGT) di 0.014 mcg Hg/kg di peso corporeo al giorno (come dose assorbita) era stata proposta come limite di inalazioni di vapori di mercurio, la forma principale cui sono esposti i portatori di otturazioni all'amalgama. Questa SGT era basata su una considerazione riguardante casi subclinici (cioè non risultanti in chiari sintomi o cure mediche) sugli effetti sul SNC di uomini esposti per motivi di lavoro, che si esprimevano in lievi tremori dell'avambraccio, che potrebbero inoltre proteggere contro menomazioni del sistema cognitivo. In base al modello di esposizione comunque conservativo dei due modelli indipendenti sviluppati, è stata stabilita una media di otturazioni all'amalgama tale da non superare la soglia giornaliera tollerabile: 1 otturazione per i bambini, 1 per i fanciulli, 3 per gli adolescenti e 4 per gli adulti ed anziani.
Roussy ML, "Un caso di avvelenamento da amalgame di rame", Schweizerische Vierteljahrsschrift fur Zahnheilkjunde 1891; 1: 97-103
“Uomo di 21 anni; 7 otturazioni di amalgama di rame; diarrea liquida con gravi coliche per 5 mesi; tutte le amalgame di rame gli furono rimosse in 2 giorni: recuperò energia e peso”.
Sacher H, "Zwei ungewohniliche Falle von Schwermetallstomatitis. I. Quecksilberstomatitis durch amalgamfullungen der Zahne, II. Bismutstomatitis nach antiluetischer Behandlung", Zeitschrift fur Hals-Nasen-Ohr-Heilkunde 1932; 30: 433-42
“Uomo di 61 anni; 6 nuove amalgame inserite poco prima dell'inizio della malattia; in più, 3 otturazioni in cavità profonde fino alla radice; stanchezza, difficoltà di concentrazione, ansia, febbre, salivazione, gengivite. Dermatite simile ad acne. Battito cardiaco a 120. Albuminuria. Legamenti doloranti e gonfi. Angina tonsillare, rinite, congiuntivite. Perdita di appetito. A seguito della rimozione di tutte le amalgame ci fu la regressione di tutti i sintomi, normotermia in 8 giorni. Dopo 4 settimane c'erano solo tracce di albumina nelle urine. Guadagnò 8 kg in 3 settimane”.
Sallsten G, Thoren J, Barregard L, Schutz A, Skarping G, "Utilizzo a lungo termine di gomma da masticare alla nicotina ed esposizione al mercurio tramite otturazioni dentali con amalgama". J Dent Res, gen. 1996; 75(1):594-8
ABSTRACT (Department of Occupational Medicine, Sahlgrenska University Hospital, Goteborg, Sweden)
In studi sperimentali, l'uso della gomma da masticare si è dimostrato un fattore di incremento del tasso di rilascio di vapore di mercurio dalle otturazioni dentali di amalgama. Lo scopo di questo studio era di vagliare l'influenza della masticazione a lungo termine sui livelli di mercurio nel plasma e nelle urine. I valori di mercurio nel plasma (P-Hg), nelle urine (U-Hg), e di creatinina urinaria sono stati esaminati in 18 soggetti che facevano uso regolare di gomma da masticare alla nicotina ed in 19 soggetti di riferimento. Nei due gruppi età e numero di superfici di amalgama erano simili. La concentrazione di mercurio totale nel plasma e nelle urine venne determinata utilizzando la spettrometria di assorbimento atomico a vapori freddi. La creatinina nelle urine venne determinata tramite spettrometria cromatografica gas-massa. I masticatori hanno usato 10 (nella media) gomme al giorno nei 27 (nella media) mesi precedenti. I livelli di P-Hg e U-Hg furono decisamente più elevati nei masticatori (27 nmol/L and 6.5 nmol/mmol di creatinina) che nel gruppo di riferimento (4.9 nmol/L and 1.2 nmol/mmol di creatinina). In entrambi I gruppi sono state riscontrate importanti correlazioni tra P-Hg o U-Hg ed il tempo di masticazione al giorno o i livelli di creatinina nelle urine. La creatinina nelle urine aumentò con il numero di pezzi di gomme utilizzati. L'impatto dell'eccessiva masticazione sui livelli di mercurio fu considerevole.
* Sandborgh-Englund G, Elinder CG, Langworth S, Schutz A, Ekstrand J, "Mercurio nei fluidi biologici dopo la rimozione di amalgama". J Dent Res, aprile 1998; 77(4):615-24
ABSTRACT (Department of Basic Oral Sciences, Karolinska Institutet, Huddinge, Sweden)
L'amalgama dentale è la maggiore fonte di esposizione al mercurio inorganico (Hg) nella gente comune. L'obiettivo dello studio presente era di ottenere dei dati nei cambiamenti dei livelli di Hg nel sangue, plasma ed urine, in seguito alla rimozione di otturazioni con amalgama durante un intervento dal dentista su 12 persone sane. Il numero medio di superfici di amalgama è stato 18 (valori da 13 a 34). Dopo la rimozione delle amalgame furono eseguite frequenti analisi del sangue ed il campionamento giornaliero delle urine per 115 giorni. In 8 soggetti tale periodo di tempo venne esteso a 3 anni. Nelle prime 48 ore dopo la rimozione venne osservato un aumento transitorio della concentrazione di Hg nel sangue e nel plasma. Nel plasma vi fu un aumento della concentrazione di picco del 32% (1.3 nmol/L; valori da 0.1 a 4.2). Nessun aumento venne rilevato per i livelli di Hg nelle urine. Nella media fu osservata una diminuzione esponenziale di Hg. 60 giorni dopo la rimozione i livelli di Hg nel sangue, plasma ed urine erano scesi di circa il 60%. In 7 soggetti, seguiti per 3 anni, fu calcolato il periodo medio di dimezzamento di Hg nel plasma e nelle urine. Nel plasma fu applicato un modello biesponenziale, ed il periodo di dimezzamento fu stimato essere di 88 giorni (valori da 21 a 121). La cinetica dell'Hg nelle urine (nmol/24 ore) seguì un modello monoesponenziale con un periodo di dimezzamento 46 giorni (valori da 35 a 67). In conclusione il processo di rimozione delle otturazioni di amalgama può avere una ripercussione considerevole sui livelli di Hg nei fluidi biologici. Dopo la rimozione avviene una notevole diminuzione della quantità di Hg nel sangue, plasma ed urine che lentamente si stabilisce sui livelli di soggetti senza alcuna storia di otturazioni con amalgama.
Sarkar NK, Greener EH, "Proprietà elettrochimiche di rame ed oro contenuti nelle amalgame dentali", J Oral Rehabil., aprile 1975; 2(2): 157-64
ABSTRACT
L'unione in lega o la miscelazione di una lega di amalgama dentale con un elemento o lega che hanno una grande affinità con stagno offre un mezzo per eliminare la corrosione cui è incline la fase gamma-2. Di conseguenza, il comportamento della corrosione di amalgame non convenzionali contenenti Cu ed Au viene investigato tramite studi sulla polarizzazione anodica in soluzione di Ringer. Le amalgame contenenti Cu sono state prodotte miscelando Cu-Hg (amalgama di rame) con amalgama convenzionale nelle porzioni di 0-5:1 e1:1. un 10 w/o in Ag3Sn venne usato come lega d'amalgama d'oro. Il profilo di polarizzazione anodica del 0-5:1 Cu miscelato risultò essere simile nella forma alla miscela di amalgama convenzionale sebbene la densità di corrente sia stata minore. Dopo 1 mese di invecchiamento il picco di meno 250mV associato alla gamma-2 scomparve e la densità di corrente diminuì di un fattore 10. Dopo 2 mesi la corrente diminuì di un fattore 100. La popolazione anodica della miscela di amalgama di Cu 1:1 non mostrò il picco di meno 250mV (gamma-2) dopo 1 settimana e la densità di corrente fu 10-3 volte quella dell'amalgama convenzionale. Il comportamento di queste amalgame interessanti è stato relazionato sulla base della facilità con cui si formano intermetalli Cu-Sn dove Cu/Sn=3. Il profilo di polarizzazione anodica di 10 w/o dell'amalgama contenente Au è quello dell'amalgama convenzionale e non cambia drasticamente dopo 6 mesi. Sebbene l'Au possa ridurre o eliminare la fase gamma-2, il risultante AuSn4 corrode apparentemente in un modo analogo. Tuttavia, dal momento che la distribuzione di AuSn4 potrebbe essere diversa da gamma-2, cioè non continuo, l'effetto della corrosione sulle sue proprietà meccaniche potrebbe essere diverso.
Schiele R, "Studi sul contenuto di mercurio nel cervello e nei reni in relazione al numero e alla condizione delle otturazioni di amalgama", Institute of Occupational and Social Medicine, University of Erlangen-Nurnberg, Symposium, 12 Marzo 1984, Colonia, Germany, "Punti di vista della medicina e dell'odontoiatria"
ABSTRACT
Studi di autopsie del cervello e dei reni sono stati effettuati su 44 persone che sono morte in incidenti. 25 vittime erano uomini, 19 erano donne, con un'età compresa tra i 16 e i 57 anni. In tutto c'erano meno di 10 denti che mancavano ed il numero di otturazioni di amalgama per individuo andava da 3 a 31. L'analisi statistica ha dimostrato una limpida correlazione tra il numero e l'entità delle superfici di amalgama dentale ed il contenuto di mercurio nel cervello e nei reni dei portatori di amalgama.
Schmidt-Phiseldeck K, "Om nervose faenomener og amalgamplomber", Tandaegerbladet 1936: 598-606
“Uomo di 42 anni; 17 otturazioni di amalgama; affaticamento, insonnia, ansia, nervosismo, mal di testa, capelli "atrofici", fiato corto, dolore al petto; l'insonnia e i problemi nervosi scomparvero con la rimozione delle otturazioni di amalgama”.